Moda

Moda Maschile Italiana 2020-21, un disastro annunciato

2 miliardi perduti nel 2020: la moda maschile italiana soccombe alla pandemia

Annus horribilis per l’industria moda. La moda maschile italiana 2020-21 perde 2 miliardi di euro. Le stime elaborate dal Centro Studi di Confindustria Moda si attesta ad archiviare il 2020 con perdite senza precedenti, su cui gravano sia le flessioni dell’export sia il forte deterioramento dei consumi interni.

Il fatturato dovrebbe contrarsi nell’ordine del 18,6% portandosi a poco meno di 8,3 miliardi di euro e bruciando, così, quasi 2 miliardi in dodici mesi.

Fonte Confindustria Moda su dati ISTAT

Cala anche il valore della produzione, scesa del 18,9% rispetto al 2019. Ad avere una battuta d’arresto, come prevedibile, anche le vendite estere a partire proprio dalla Cina, continente trainante per il nostro export e primo Paese mondiale a fare i conti con la pandemia da Covid-19. Per l’export si stima una variazione su base annua pari al -16,7%; il livello complessivo delle vendite estere passerebbe, dunque, a circa 5,9 miliardi di euro. L’incidenza dell’export sul fatturato totale del comparto risulterebbe, pertanto, pari al 70,8%.

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Anche l’import viaggia in parallelo con l’esportazione con una decrescita stimata del -17,9% nei dodici mesi; l’ammontare totale delle importazioni settoriali scenderebbe così sui 3,8 miliardi.

Il commercio estero nei primi 9 mesi del 2020

Dall’analisi dell’interscambio con l’estero nei primi nove mesi del 2020 è evidente l’andamento negativo sia delle vendite estere sia delle importazioni. Dopo un primo trimestre con export in calo del -6,0% e import del -7,4%, nel cumulato a sei mesi la flessione delle vendite estere arriva a -25,3%, quella delle importazioni al -22,4%. Segue una boccata d’ossigeno nel periodo estivo: da luglio a settembre il calo delle esportazioni fa registrare un -3,8%, mentre le importazioni flettono del -14,6%.

Nei 9 mesi del 2020 la moda uomo cede, oltreconfine, il -17,3%, passando a quota 4,6 miliardi (circa un miliardo in meno rispetto al gennaio-settembre 2019) mentre l’import di comparto perde il -19,4%, scendendo a 3,5 miliardi.         

Inoltre, la UE cede il -14,5% in termini di export, il -18,2% in termini di import; le piazze extra-UE presentano cedimenti ancora più intensi: -19,2% nel caso dell’export, -20,1% nel caso dell’import.      

Fonte. Confindustria Moda su ISTAT

Moda Maschile Italiana 2020. La situazione italiana

A incidere drasticamente sulla situazione italiana è il susseguirsi dei lockdown che ha comportato, in automatico, anche un cambio dello stile di vita. La spesa destinata alla moda maschile, nell’anno solare 2020, è attesa calare del -22,3%. Nel primo semestre le perdite hanno raggiunto addirittura il -37,5%, per poi rallentare progressivamente la caduta a partire dal luglio-agosto.

A risentire drasticamente del calo di vendite sono l’abbigliamento in pelle e le cravatte che presentano decrementi peggiori rispetto alla media di comparto: il primo chiude a -4,2%, gli altri due rispettivamente a -6,8% e -9,2%. La maglieria, che copre il 26,6% del mercato, chiude con una flessione al -2%, seguita dalla camiceria al -2,9%. 

La situazione sanitaria odierna si protrarrà sino a tutto il 2021 ma si guarda con attenzione e positività, l’evoluzione della ripartenza nel mondo asiatico.

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