Mame Arte: Mole Vanvitelliana ad Ancona Henri Cartier Bresson
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Mole vanvitelliana: ad Ancona Henri Cartier Bresson 2018

FINO AL 17 GIUGNO 2018 ANCONA E LA SUA MOLE VANVITELLIANA ACCOLGONO LA FOTOGRAFIA DI HENRI CARTIER BRESSON

Da Luigi Vanvitelli (1700 – 1773) prende il nome la Mole Vanvietelliana della città di Ancona che attualmente espone la mostra fotografica di Henri Cartier Bresson (1908 – 2004).

Un’isola artificiale a forma di pentagramma che assolveva al compito di Lazzaretto, progettata dall’architetto e artista Vanvitelli a inizi ‘700. Un tempo raggiungibile solo con le barche, oggi è unito alla terra ferma del porto da piccoli ponti.

Vanvitelli oggi è ricordato per diversi progetti legati soprattutto alle città di Napoli e Roma. Per la prima il Foro Carolino, il Palazzo Doria d’Angri, la Chiesa della Santissima Annunziata. Per la seconda il restauro della Basilica di Santa Maria degli Angeli, la partecipazione alla Fontana di Trevi e la facciata di San Giovanni in Laterano. Ma prima fra tutti forse la Reggia di Caserta a partire dal 1752 per Carlo di Borbone.

Un luogo, una storia, per mostrare 140 scatti del fotografo tra i più apprezzati al mondo Henri Cartier Bresson. Promossa dal Comune di Ancona, organizzata da Civita Mostre con la collaborazione della Fondazione Henri Cartier Bresson e Magnum Photos Parigi.

La fotografia nel Lazzaretto

La Mole Vanvitelliana continua la sua “parentesi” espositiva con la fotografia dei Grandi Maestri, prima con Steve McCurry e ora con Bresson. La fotografia come atto creativo per immortalare le storie umane e le realtà più celate dietro ogni singolo gesto umano con il contesto. Il luogo dove vige un silenzio in bianco e nero condito di stupefacente poesia che si trasforma in magia visiva.

Questa è una retrospettiva per rintracciare gli esordi di un giovane ragazzo alla ricerca del proprio futuro professionale, che compra la sua Leica e gira per le strade alla ricerca di angolazioni scenografiche. Un “qui” e un “ora” pregno di acerba intenzione e consapevolezza di non essere un professionista, ma di avere l’intuizione giusta. Niente finzione e nessun artificio, l’immediatezza rimaneva il principio alla base del lavoro di Bresson.

Henri Cartier Bresson diceva: «Fotografare è trattenere il respiro quando tutte le nostre facoltà di percezione convergono davanti alla realtà che fugge. In quell’istante, la cattura dell’immagine si rivela un grande piacere fisico e intellettuale».

Mole Vanvitelliana, Ancona: come arrivare

 

 

 

 

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