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Morto Lawrence Ferlinghetti: la leggenda della Beat Generation a 101 anni

Morto a 101 anni Lawrence Ferlinghetti, la leggenda della Beat Generation

A 101 anni morto Lawrence Ferlinghetti, Little Boy, l’ultimo poeta rimasto della Beat Generation. Lawrence Ferlinghetti era il mitico proprietario della libreria City Lights di San Francisco, colui che scoprì Jack Kerouac e viene tutt’oggi considerato il “fratello maggiore”.

Chi era Lawrence Ferlinghetti ?

Noto poeta, pittore, nonché scaltro promotore ed imprenditore della controcultura americana. Un personaggio dalle mille sfaccettature, per chiunque Lawrence  era una leggenda, colui in grado di sfidare la censura pubblicando il “Grido” di Allen Ginsberg.

Ferlinghetti ha vissuto secolo. Tra i suoi compagni di vita Gregory Corso, John Giorno, Neal Cassady ma anche Charles Bukovski.

Pur continuando a coltivare una sua personale religiosità, Ferlinghetti si è sempre considerato ateo. Nei suoi versi immagina però un Paradiso senza la presenza definita da lui stesso “asfissiante” degli angeli custodi. In un intervista sul rapporto con l’aldilà risponde infatti:

«Religioso io?» E continua: «Mangia bene. Ridi spesso. Ama molto».

Ma nonostante il suo ritenersi ateo, si diceva felice nell’aver vissuto in una città che ha il nome di un santo:

«Perché è una città italiana che mi riporta alle mie radici fin dal nome e perché San Francesco è stato un grande filosofo anarchico».

«Non posso morire finché c’è Trump»

Ha raccontato a Giada Diano, per più di vent’anni  stretta collaboratrice tornata in Italia un anno fa, poco prima del Covid, anche se si sentivamo spesso al telefono.  L’ultima volta quindici giorni fa. “L’unico mezzo era il telefono, perché nell’ultimo anno e mezzo Lawrence era diventato quasi cieco”, spiega Giada, 40 anni, che ora  a Firenze e che ha tradotto, curato e realizzato molti progetti con il poeta.

“Si è spento a casa, alle 21.45 della notte del 22 febbraio, in America. Hanno aspettato un pochino a dare la notizia. Non stava male ma soffriva di enfisema polmonare e questo ha creato dei problemi alla fine”.

Uno dei ricordi più belli della Diano: “È un pomeriggio di sole a Big Sur dove Kerouac scrisse l’omonimo libro. Lawrence ha tirato fuori un gong gigantesco e ha preso una birra Corona, che era quella che amava, e si è messo a suonare come un pazzo. È stato un momento di felicità perfetta, divertirsi con le cose banali, con poco, come faceva lui. L’ultimo progetto che avevamo era mettere insieme tutte le opere pittoriche che mi ha lasciato per costituire una sorta di galleria d’arte contemporanea con una permanente dedicata a lui e con spazi per altri artisti emergenti. Non lo so dove si creerà un’opportunità”.

Una parte è stata in mostra al Mann di Napoli. Scritti inediti non ce ne sono”. Senso dell’ironia fortissimo. Quando è venuto in Calabria siamo andati a Scilla e sono cominciate a suonare le campane della chiesa e lui si è messo a urlare ‘datemi il chewing gum che me lo devo mettere nelle orecchie per proteggermi dalle sirene’ “, dice. “Per me è stato un po’ un nonno, un fidanzato. Una forma di amore che non proverò mai per nessuno altro”

Come è morto Ferlinghetti, leggenda della Beat Generation?

Secondo quanto il figlio Lorenzo ha riferito al Washington Post, la causa della morte sembrerebbe essere una malattia degenerativa che ha colpito i polmoni.

Nasce: Yonkers, 24 marzo 1919 – Muore: 23 febbraio 2021

Ferlinghetti
Ferlinghetti, la leggenda della Beat Generation

Si è spenta anche una delle ultime voci della Beat Generation: Lawrence Ferlinghetti, 101 anni, poeta ma anche editore e creatore della libreria City Lights di San Francisco, ancora oggi uno dei punti di riferimento più importanti delle controculture.

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