MUORE MILTON GLASER, CREATORE DEL MITICO LOGO I LOVE NY
Design

Morto Milton Glaser, creatore del mitico logo I love NY

È morto nel giorno del suo 91mo compleanno Milton Glaser, il maestro del graphic design negli anni ’70 che  aveva creato l’icona simbolo della Grande Mela. L’annuncio dato dalla moglie Shirley al New York Times.

 

Milton Glaser

Milton Glaser è considerato il maestro dei graphic designer del secondo Novecento. E ha influenzato in particolare la cultura degli anni Sessanta e Settanta con riviste, copertine di libri e dischi divenuti oggetti d’arte. Oltre al celeberrimo logo “I love New York”, creato nel 1976, nello stesso anno realizzò la silhouette di Bob Dylan per la copertina originale del disco Bob Dylan’s Greatest Hits.  Senza dimenticare il celebre manifesto per l’Olivetti o quello per Campari Soda.

Glaser è stato un artista completo e apprezzato in tanti ambiti diversi. Fondò il New York Magazine insieme al giornalista Clay Felker, curò esposizioni nei più grandi centri culturali al mondo, compresa la Biennale di Venezia. Ed ebbe, soprattutto, un impatto significativo sulla formazione di un immaginario visivo moderno.

 

Glaser è stato un artista completo e apprezzato in tanti ambiti diversi.
Glaser è stato un artista completo e apprezzato in tanti ambiti diversi.

 

Le origini di Milton Glaser

Era nato a New York nel 1929 da genitori ungheresi ed ebrei. Crebbe in un condominio chiamato United Workers Cooperative Colony, conosciuto come “Coops”: una specie di roccaforte comunista, dove gli anziani insegnavano la politica ai giovani in Yiddish. L’idea e la percezione che Glaser si costruì di New York negli anni successivi ebbe molto a che fare con quell’ambiente.

 

Gli studi e i primi lavori

Si è formato prima alla Cooper Union di New York e poi con una borsa di studio all’Accademia di belle arti di Bologna, dove venne influenzato dal maestro Giorgio Morandi e da alcuni grandi esponenti dell’arte italiana come Piero della Francesca. Sempre in Italia, negli anni Settanta collaborò con Campari Soda e con l’azienda informatica Olivetti realizzando una serie di manifesti pubblicitari di grande successo. Realizzò inoltre materiale promozionale per le città di Rimini, Positano e per il Carnevale di Venezia.  Numerose anche le collaborazioni con magazine italiani e internazionali tra i quali anche L’Espresso.

 

Milton Glaser è considerato il maestro dei graphic designer del secondo Novecento.
Milton Glaser è considerato il maestro dei graphic designer del secondo Novecento.

 

Dopo il periodo italiano

Dopo il “periodo italiano” di ritorno negli Usa nel 1954, fonda a New York con Seymour Chwast, Reynolds Ruffins ed Edward Sorel il Push Pin Studio, uno studio che si occupa di grafica creativa. Nello staff entreranno i più dotati grafici dell’epoca come Paul Davis, John Alcorn e James McMullan. “Push Pin Style” è stato poi il titolo di una grande mostra collettiva allestita nel 1970 al museo parigino del Louvre con il sostegno di Olivetti.

Glaser è stato anche il fondatore con Clay Felker nel 1968 del New York Magazine, facendone una palestra di invenzioni grafiche fino al 1977, anno in cui ha lasciato la direzione della rivista.  Nel 1974 fondò lo studio Milton Glaser, Inc. con il quale ampliò notevolmente la sua produzione artistica, riconoscibile dai colori accesi messi in contrasto con gli spazi circostanti.

 

MUORE MILTON GLASER, CREATORE DEL MITICO LOGO I LOVE NY Il grande designer nel corso della sua vita è stato insignito di un numero incredibile di premi e riconoscimenti
Il grande designer nel corso della sua vita è stato insignito di un numero incredibile di premi e riconoscimenti

 

I numerosi riconoscimenti

Il grande designer nel corso della sua vita è stato insignito di un numero incredibile di premi e riconoscimenti. Non ultima per importanza la National Medal of Arts, conferitagli dal presidente Obama nel 2009 per il suo eccezionale contributo allo sviluppo dell’arte grafica.

 

Leggi anche BOB DYLAN: DAL NOBEL A TRIPLICATE  e consulta la voce Piero della Francesca e Morandi nel Dizionario dell’Arte Mam-e.

 

 

 

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