Mose Venezia: si alza in ritardo
Attualità

Mose, Venezia: la città abbandonata alle continue mareggiate. “Il Mose non sarà mai ultimato prima del 2023”

Mose, Venezia: l’opera si alza in ritardo a causa dei cantieri bloccati. La Basilica di San Marco intanto si sgretola

Un’altra marea e il Mose si alza in ritardo. Intanto, è il patrimonio culturale di Venezia a risentirne.

IL MOSE, VENEZIA

Il Mose, opera di ingegneria civile, idraulica e ambientale, acronimo di Modulo Sperimentale Elettromeccanico, a Venezia, è un sistema di dighe mobili finalizzato alla difesa della città in caso di acqua alta e di maree alte fino a 3m. Scopo di queste paratoie è proprio quello di difendere i cittadini, la città e tutto il patrimonio artistico e ambientale da tutte le acque alte. Il Mose è formato da quattro barriere collocate alle bocche di porto della laguna composte da 78 paratoie mobili tra loro indipendenti. Il Mose per ora è stato alzato solamente in via sperimentale, non definitiva. Lo hanno testato il 3 ottobre 2020.

UNA BARRIERA DI VETRO PER PROTEGGERE SAN MARCO

La Basilica di San Marco è protetta da una barriera di vetro e lastre trasparenti per proteggere i marmi e i mosaici dagli assalti delle acque alte. L’ingresso della Basilica si allaga già con 88cm di altezza delle acque, e la barriera del Mose mai potrebbe alzarsi con acque così basse. Da qui è stato necessario costruire un altro sbarramento che difendesse la Chiesa e tutto il patrimonio culturale che porta con sé. Un’opera temporanea, costata 3 milioni e 700 mila euro.

“Mai visto un centesimo” dice Devis Rizzo, presidente dell’impresa Kostruttiva.

MOSE: OPERA CHE NON SARà ULTIMATA ENTRO IL 2023

Dopo il dato più alto di acqua alta dal 1966, avvenuto nel novembre 2019, si pensava che Venezia non sarebbe più stata abbandonata alle continue mareggiate. Le acque medio-alte sono quasi quotidiane. La temporanea diga in vetro doveva essere ultimata entro l’autunno 2021, ma ancora nulla è stato fatto. I Veneziani ci speravano in un regalo di Natale. Nel 2020 Venezia è stata allagata 120 volte, 1 giorno ogni 3. In teoria la consegna dell’opera finita, testata e collaudata è prevista per il 31 dicembre 2021, con oltre 5 anni di ritardo.

Alberto Vitucci, giornalista, che ha sempre raccontato le vicende del Mose, ha detto:

“Il Mose non sarà mai ultimato prima del 2023, ma nessuno garantisce che la corrosione sottomarina non lo blocchi prima. Oggi le dighe mobili vengono sollevate con maree da 130 cm, a regime si scenderà a 110. Tra 74 e 76 però San Marco si allaga, il resto dell’insula marciana resiste solo fino a quota 85. Nessuno spiega perché, spesi 6,5 miliardi per il Mose, non si trovano pochi spiccioli per salvare San Marco e 50 milioni per proteggere il resto della piazza”

 

 

Editor: Vittoria Ferrari

 

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