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Arte,  Mostra

Museo Poldi Pezzoli presenta “La Forma del Tempo”

Al Museo Poldi Pezzoli La Forma del Tempo in mostra dal 13 maggio: come ha affrontato l’uomo il passare del tempo?

Il Museo Poldi Pezzoli presenta La Forma del Tempo, una mostra, a cura di Lavinia Galli, che sarà visitabile dal 13 maggio 2021 al 29 settembre. L’esposizione è dedicata al rapporto dell’uomo con il tempo, partendo dall’antichità fino alle soglie dell’età moderna.

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La Forma del Tempo al Museo Poldi Pezzoli: la prima temporanea dopo le chiusure

La casa museo milanese ne La Forma del Tempo ha messo in relazione l’iconografia del tempo con l’avanzamento tecnologico nella sua misurazione. Il percorso storico del rapporto tra l’uomo e il tempo viene affrontato dai punti di osservazione della scienza, della letteratura e dell’arte. 

Lavinia Galli, conservatrice del Poldi Pezzoli, con progetto allestitivo di Migliore+Servetto Architects, presenta una mostra articolata in tre sezioni: La misura del Tempo e dello spazio, Le immagini del Tempo Nottetempo.

In totale l’esposizione presenta una trentina di opere e conta orologi, sculturecodici e dipinti. Tra gli autori ci sono: Tiziano, Gian Lorenzo Bernini, Andrea Previtali, Bernardino Mei e Giovan Battista Gaulli detto il Baciccio.

Fulcro dell’esposizione La Forma del Tempo al Poldi Pezzoli è una serie di preziosi orologi notturni italiani del Seicento. Questi orologi sono un’invenzione dei fratelli Campani per Papa Alessandro VII Chigi, e presentano i quadranti dipinti con allegorie del tempo da famosi artisti barocchi.

Gli orologi notturni per Papa Alessandro VII Chigi: un esempio di innovazione

Papa Alessandro VII, appartenente al casato dei Chigi, era un mecenate delle arti e delle scienze e ha sostenuto tra gli altri, il Bernini. Dopo essere diventato papa, iniziò a soffrire di insonnia e desiderava un orologio attraverso cui potesse leggere l’orario, senza dover accendere un lume e ascoltare il rumoroso ticchettio delle lancette. I fratelli Pier Tommaso (orologiaio del Vaticano) e Giuseppe Campani si misero dunque all’opera per costruire un orologio silenzioso, in cui il quadrante si potesse leggere al buio.

Per eliminare la questione del rintocco, i Campani escogitarono uno scappamento a mercurio. Per il problema della luce, invece, viene realizzato un quadrante semicircolare con alcune sezioni – quelle che corrispondevano alle ore e ai quarti – traforate. Un lume a olio o una candela era poi posta all’interno della cassa di legno, dietro al quadrante, di modo che la luce filtrasse e rendesse visibile l’orario.

Il primo orologio silenzioso notturno venne sottoposto al Pontefice nel 1656. Dopo aver sostituito il mercurio, che corrodeva il legno ed era dannoso per la salute, con lo scappamento a manovella, Alessandro VII concedette ai fratelli un brevetto papale. Questo favorì la diffusione dell’invenzione, che a poco a poco si diffuse nelle corti e nelle case dei nobili di mezza Europa.

Ecco il teaser di presentazione della mostra:

La mostra La Forma del Tempo al Museo Poldi Pezzoli sarà visitabile dal mercoledì al lunedì, tutto il giorno; è richiesta la prenotazione.

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