Nappily ever after netflix
Cinema

Nappily ever after netflix sdogana un tabù

Il film Nappily Ever After su Netflix può insegnarci qualcosa

Nappily Ever After (tradotto in italiano con il titolo “Dacci un Taglio”) è il film ideale per rilassarvi sul divano questo weekend. È infatti una commedia piacevole, che racconta la storia di Violet (interpretata da Sanaa Lathan), una donna di successo costretta a mettere in dubbio la sua vita perfetta e a cercare finalmente se stessa. Dietro l’opera originale Netflix, però, si cela qualcosa di più che dà il via ad una conversazione che forse era tempo di fare.

PARLIAMO DI CAPELLI

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La protagonista Violet con la madre

Nel corso del film la trasformazione di Violet viene sottolineata dal suo rapporto con i capelli. Fin da piccola, infatti, la madre ha trasmesso alla ragazza l’importanza di stirare impeccabilmente i capelli per renderli sempre lisci e lucenti e questo rituale è diventato quasi un’ossessione. Nel momento di crisi i capelli diventano per Violet l’incarnazione del suo rivoluzionare la sua esistenza. L’evoluzione della donna, dunque, parte dall’accettazione della sua capigliatura naturale fino ad arrivare nel profondo della sua personalità.

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Una scena del film in cui Violet si rasa a zero

Il legame tra le donne e i propri capelli è un dato talmente noto da essere spesso assunto a luogo comune. Quello che è certo, però, è che la capigliatura femminile è sicuramente parte di quei condizionamenti sociali che le donne subiscono nel perseguire i canoni di bellezza occidentali.

QUALCOSA DI NUOVO

Con Nappily Ever After Netflix ci sta, però, dicendo qualcosa di più. Il fatto che i capelli facciano da filo conduttore della storia non è solo un vezzoso e superficiale espediente narrativo. La storia di Violet mette in luce il particolare rapporto delle donne nere con i loro capelli. Il film, infatti, non descrive semplicemente il problema personale di una donna con la sua chioma, ma solleva il discorso di come per le donne nere i capelli siano il simbolo di un fortissimo condizionamento sociale. Questo aspetto è di notevole importanza socio-culturale ed è raramente stato rappresentato in un film.

Il documentario “Good Hair” offre un interessante approfondimento su questo argomento che può aiutare ad interpretare il film di Netflix sotto una nuova luce.

https://www.youtube.com/watch?v=1m-4qxz08So
Il trailer del documentario

Il regista Chris Rock si occupa proprio di indagare come le donne nere siano state e siano tuttora culturalmente e socialmente spinte a rendere i propri capelli il più possibile simili a quelli delle donne occidentali. Questo ha portato negli anni allo svilupparsi di una vera e propria cultura che comprende parrucchieri specializzati ed una serie di espedienti per domare le chiome ricce e crespe e renderle fluenti. A questo scopo le donne utilizzano prodotti liscianti spesso molto pericolosi, extension e parrucche estremamente costose.

Si può dire che era necessario che il discorso sulle norme di bellezza femminile si espandesse finalmente a comprendere anche le donne di etnie e culture diverse da quella occidentale. E non possiamo che essere felici che Netflix abbia scelto di partecipare!

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