National Art Collections Fund
La principale istituzione benefica inglese per l’arte, fondata nel 1903 per aiutare finanziariamente le collezioni pubbliche ad acquistare opere d’arte che altrimenti non si potrebbero permettere. I fondatori, che comprendevano Roger Fry e D.S. MacColl, condividevano una certa preoccupazione per la grande quantità di opere d’arte che stava lasciando il paese; il primo risultato considerevole arrivò nel 1906, quando il Fondo attraverso un pubblico appello riuscì ad acquistò la Venere allo specchio di Velázquez, che correva il rischio di essere venduta all’estero, e la donò alla National Gallery di Londra (il dipinto costava 45.000 sterline, e a quel tempo la sovvenzione annuale per gli acquisti della galleria era di 5000). Seguirono molti successi simili, il più memorabile dei quali fu quello relativo al cartone con la Vergine e il bambino con sant’Anna e san Giovanni Battista di Leonardo da Vinci: nel 1962 problemi finanziari costrinsero la Royal Academy a vendere il cartone, il suo più grande tesoro, e la campagna del Fondo per assicurarlo alla National Gallery catturò l’immaginario collettivo in maniera così diffusa che si stima che 300.000 persone contribuirono a raggiungere il prezzo di acquisto di 800.000 sterline (vedi anche Wheeler). La maggior parte dell’attività del Fondo riguarda comunque arte di minore entità, e fino al suo centenario nel 2003 si calcola che abbia aiutato più di 600 musei, gallerie e case storiche nel Regno Unito a realizzare più di 400.000 acquisizioni, che vanno da oggetti preistorici a opere sperimentali di arte contemporanea. Più in generale, il Fondo ha lo scopo di incrementare il pubblico godimento e la comprensione dell’arte; ebbe una parte determinante, per esempio, nella campagna per l’abolizione del biglietto d’ingresso ai musei nazionali -un obiettivo portato a termine nel 2001. Il Fondo è un ente indipendente, senza sussidio governativo, e si finanzia principalmente tramite le sottoscrizioni dei membri, lasciti e donazioni.
Nel 1910 fu fondata la Contemporary Art Society come controparte specializzata nel campo dell’arte contemporanea, con il compito di acquistare opere di artisti viventi per poi donarle o prestarle alle collezioni pubbliche in Gran Bretagna (e in seguito nel Commonwealth e occasionalmente altrove). Nel 1991 pubblicò un libro in occasione del suo ottantesimo anniversario, e fino a quel momento più di 4000 opere erano state donate, soprattutto di artisti inglesi.
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