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Teatro

Naufraghi senza volto: Angela Finocchiaro e Renato Sarti portano al Piccolo il dramma dei migranti

Dalle onde del Mediterraneo al palco del Piccolo Teatro Strehler di Milano: sono i Naufraghi senza volto ai quali Finocchiaro e Sarti vogliono ridare un nome

Naufraghi senza volto. Questo il titolo con il quale stasera, al Piccolo Teatro Strehler – nel cuore della Milano dabbene, dove il dramma dei migranti sembra così lontano – Angela Finocchiaro e Renato Sarti portano in scena una delle tragedie più desolanti della nostra epoca. 

Lo spettacolo durerà poco meno di un’ora, a partire dalle 20.30 di lunedì 29 novembre 2021. Eppure, se la rilettura teatrale di Sarti sarà all’altezza del libro dal quale è tratta – Naufraghi senza volto dell’antropologa Cristina Cattaneo – 60 minuti saranno sufficienti per portare le fredde onde del Mediterraneo anche nel centro di Milano. 

In scena, infatti, Renato Sarti e Angela Finocchiaro cercheranno di adempiere a una missione intrapresa da pochi: quella di restituire ai Naufraghi senza volto la propria identità. Ecco tutto quel che c’è da sapere sullo spettacolo. 

Naufraghi senza volto di Cristina Cattaneo: l’«ambiguous loss» che disumanizza il lutto

Cristina Cattaneo – antropologa, docente di medicina legale all’Università degli Studi di Milano e autrice del libro Naufraghi senza volto – lo chiama «ambiguous loss», “perdita ambigua”. Quel senso di smarrimento e di perdita che, però, non riesce a rassegnarsi al dolore, in mancanza di un corpo su cui piangere.  

Un dolore irrisolto e interrotto, viziato da una speranza troppo remota per portare sollievo. È questa la sensazione che colpisce parenti e amici dei centinaia di migranti inghiottiti ogni giorno dal Mediterraneo. Sono proprio loro, i naufraghi senza nome che stasera saranno protagonisti della one night only al Piccolo Teatro Strehler di Milano.

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La tragedia dei migranti

In scena, Angela Finocchiaro e Renato Sarti continueranno il lavoro iniziato da Cristina Cattaneo nel Labanof, il Laboratorio di Antropologia e Odontologia Forense della Statale. La missione, infatti, è sempre la stessa. Ridare un volto ai migranti che lo hanno perso per mare, insieme ai loro pochi averi, ai loro cari e alla loro stessa vita. 

Se l’antropologa ha utilizzato prove autoptiche, dna e test scientifici, però, Sarti e Finocchiaro si serviranno invece delle parole, dell’ironia e del potere del teatro. 

Renato Sarti e Cristina Cattaneo: Naufraghi senza volto dal laboratorio al palcoscenico

Quello di lunedì 29 novembre 2021 sarà un omaggio ai centinaia di naufraghi morti nel disperato tentativo di trovare una vita migliore. 

Sul palco ci saranno solo Renato Sarti e Angela Finocchiaro, ma la presenza in scena dell’autrice Cristina Cattaneo sarà forte. Nello specifico, infatti, Naufragi senza volto al Piccolo Teatro è un reading del testo scritto dall’antropologa, edito da Raffaello Cortina Editore e vincitore del Premio Galileo 2009. 

L’idea è dello stesso Renato Sarti, interessato al tema delle migrazioni fin dallo spettacolo La nave fantasma, incentrato sul naufragio del Natale del 1996. Avvicinatosi al lavoro del Labanof, Sarti ha deciso di costruirci uno spettacolo, in collaborazione con il Teatro della Cooperativa e con la stessa Cattaneo. 

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Barconi pieni di migranti nelle acque del Mediterraneo

Il focus si concentrerà sui due naufragi dell’ottobre 2013 e sulla cosiddetta “tragedia del Canale di Sicilia” del 18 aprile 2015. All’epoca, 900 persone persero la vita al largo delle coste della Libia. Vista le recente tragedia della Manica e le continue morti che continuano a inquinare le acque del Mediterraneo, però, una sensibilizzazione sul tema sembra ancora quanto mai necessaria.

«Prima della pandemia l’intenzione era quella di farne uno spettacolo vero e proprio», ha dichiarato Sarti a proposito di Naufraghi senza volto. «Al momento però ci limitiamo a una lettura, per quanto ci sia tutta una costruzione dietro, con l’aggiunta di diverse immagini e le musiche di Carlo Boccadoro. Ci sembrava urgente ritornare su un tema dove siamo fermi al solito punto».

7 dicembre 2021: Cristina Cattaneo tra i premiati con l’Ambrogino d’oro

La missione nella quale Cristina Cattaneo si cimenta ogni giorno è faticosa, desolante, terribile. Ma innegabilmente necessaria. Non solo per identificare corpi mai reclamati e ricostruire provenienze, ma per restituire pace a centinaia di famiglie in balia dell’ambiguous loss. 

«Durante i mesi trascorsi in Sicilia, a Melilli, Cattaneo, grazie all’impegno e alla passione del suo team, è riuscita a realizzare un piccolo miracolo», ha raccontato Angela Finocchiaro in un’intervista. «Restituire una storia, un’identità e perfino una dignità ai cadaveri senza nome dei migranti scomparsi nei troppi naufragi del Mediterraneo». 

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Cristina Cattaneo

Test dopo test, indizio dopo indizio, molti dei naufraghi passati sul tavolo di Cristina Cattaneo hanno infatti ritrovato il loro volto. Per questo piccolo grande traguardo, Milano ha voluto premiare la ricercatrice forense: Cristina Cattaneo riceverà l’Ambrogino d’oro il prossimo 7 dicembre, per la sua dedizione e per il suo impegno sociale. 

Prima di ricevere il premio però, il suo lavoro verrà celebrato su uno dei palchi più rinomati di Milano: quello del Piccolo Teatro Strehler, dove andrà in scena Naufraghi senza volto. E, vista l’estrema attualità del tema, non è escluso che il reading possa trasformarsi, in futuro, in un vero e proprio spettacolo.

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Editor: Valentina Baraldi

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