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Naufragio di Cutro: di chi la colpa?

Nella notte fra il 25 e il 26 febbraio un barcone è naufragato a Steccato di Cutro, con un bilancio – al momento – di 72 morti e circa 40 dispersi: si tratta del più grande naufragio sulle coste italiane dal 3 ottobre 2013, quando a Lampedusa morirono 368 migranti. Il natante era stato avvistato da un aereo Frontex, l’agenzia europea che si occupa della guardia delle frontiere e delle coste, che aveva notato un andamento a velocità normale, ma un importante sovraffollamento del ponte.

Un lungo rimpallo di responsabilità

I presunti ritardi nei soccorsi a Cutro, l’intervento della Guardia di Finanza al posto della Guardia Costiera e i successivi rimpalli di responsabilità hanno portato alla formulazione di accuse esplicite nei confronti del Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e del Ministro delle infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, dai quali dipendono rispettivamente la Guardia di Finanza e la Guardia Costiera, coinvolte nella gestione dell’emergenza.

L’informativa alla Camera di Piantedosi

Nella giornata di ieri Piantedosi ha presentato un’informativa alla Camera dei Deputati, in cui ha respinto l’accusa secondo cui il governo avrebbe impedito i soccorsi a Cutro. A suo dire la Frontex non avrebbe inviato alcuna segnalazione e la prima richiesta di soccorso non sarebbe arrivata prima delle 04:00 del mattino. Ha anche sostenuto che a causare il naufragio sarebbe stata una virata improvvisa effettuata dagli scafisti quando hanno visto dei lampeggianti provenienti dalla spiaggia e hanno pensato di dover fronteggiare le autorità; a quel punto il barcone si sarebbe incagliato sul basso fondale e avrebbe iniziato a imbarcare acqua.

Le reazioni a caldo sul naufragio di Cutro

Se la maggioranza ha applaudito a più riprese le dichiarazioni di Piantedosi, i partiti dell’opposizione si sono rivelato molto critici nei confronti del Ministro, che a loro dire non ha chiarito i dubbi sulla gestione dei soccorsi, e nei confronti del governo, da accusare di strage secondo il deputato PD Giuseppe Provenzano. La deputata M5S Vittoria Baldino, invece, ha accusato Salvini di «scappare dal parlamento come un coniglio» senza assumersi le proprie responsabilità e lo ha invitato a dimettersi.

Differenti i toni della destra, con Antonio Tajani che si è schierato in difesa di Guardia di Finanza e Guardia Costiera, dicendo che hanno sempre fatto il proprio dovere e che è ingiusto e grave muovere accuse contro di loro.

Giorgia Meloni, Europa e Med5 sulla stessa linea

Parole di commento sono arrivate anche da Sergio Mattarella, che, ricordando le vicende occorse due anni fa in occasione della presa di potere dei talebani in Afghanistan e gli sforzi compiuti per portare in Italia tutti i cittadini che avevano collaborato, ha esortato affinché il giusto cordoglio del momento si traduca in scelte concrete e operative sia da parte del paese sia da parte dell’Europa, nella convinzione che questa sia l’unica soluzione da fornire dopo il naufragio di Cutro.

Ed è nel nome della concretezza che ha deciso di muoversi Giorgia Meloni, la quale ha dichiarato che nella giornata di domani, 09 marzo, il Consiglio dei Ministri si riunirà al completo a Cutro per discutere di una stretta sugli attuali decreti sui migranti, che dovrebbe andare nella direzione del potenziamento dei flussi regolari e dei corridoi umanitari e nell’inasprimento della lotta ai trafficanti. La premier, inoltre, ha scritto un post sui social, ribadendo che l’Italia non può rimanere sola ad affrontare il fenomeno dell’immigrazione clandestina e che ha il dovere morale, prima che politico, di perseguire la speculazione sull’immigrazione clandestina sia a livello nazionale sia a livello europeo.

La presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen ha recepito e accolto la necessità: dicendosi d’accordo con la Meloni, ha dichiarato che ci si concentrerà su chi necessita di protezione internazionale, per fornire loro un’opportunità alternativa rispetto all’affidarsi ai trafficanti. Si è quindi detta intenzionata a stanziare 500 milioni di euro per aprire nuovi corridoi umanitari e offrire sostegno a circa 50.00o migranti.

La volontà di evitare ulteriori ecatombi, contrastando le partenze clandestine e facilitando quelle regolari, è emersa anche durante l’ultimo vertice del Med5: i 5 paesi membri, Italia, Cipro, Grecia, Malta e Spagna, hanno proposto la stipula di accordi bilaterali con i paesi di provenienza e l’instaurazione di meccanismi premiali per i paesi che dimostreranno di riuscire meglio a bloccare già in partenza il traffico di esseri umani.

Da più parti il naufragio di Cutro è stato definito come una tragedia e sono stati in tanti a proporre soluzioni perché non capitino più cose simili in futuro; molti hanno addossato la responsabilità ad altri e tutti si sono detti dispiaciuti per l’accaduto. Ora tutti sono animati dalle migliori intenzioni e nessuno avrebbe voluto ricordare Steccato di Cutro per questo evento, ça va sans dire: tuttavia 72 persone sono morte ed è evidente che qualcosa non ha funzionato.

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Editor: Leonardo Santarelli

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