
Navalny, nuova condanna dal tribunale di Mosca: nove anni in carcere di massima sicurezza
La Russia di Putin condanna ancora Navalny
Il tribunale di Mosca ha condannato Alekseij Navalny a nove anni di carcere. Il leader numero uno dell’opposizione russa è stato giudicato colpevole di “frode su larga scala” e di “oltraggio alla corte”. La procura aveva proposto 13 anni. Navalny sta già scontando al momento una pena di due anni e mezzo in un campo di prigionia in Russia perché avrebbe violato la libertà vigilata.
Nel 2020 era stato avvelenato con un agente nervino durante la sua campagna elettorale in Siberia. Al ritorno in Russia, nel 2021, era avvenuto poi il suo arresto immediato.
Condannato Navalny, oppositore numero uno di Putin
Il verdetto di colpevolezza a Navalny apre un nuovo capitolo nella vicenda riguardante il principale oppositore di Vladimir Putin. Ennesima dimostrazione della dura campagna di repressione condotta in Russia, che abbiamo visto inasprirsi con le manifestazioni contro la guerra ucraina.
Il Rosfinmonitoring, servizio federale russo per il monitoraggio finanziario, ha recentemente inserito Navalny all’interno della lista di terroristi ed estremisti. Lo scorso gennaio era scattato anche l’arresto del fratello Oleg.
Quando nell’agosto del 2020 Navalny era stato vittima di un avvelenamento, le analisi degli specialisti avevano trovato tracce di neurotossina sulla bottiglietta d’acqua offertagli nell’hotel dove alloggiava a Tomsk.
Oggi si è presentato all’udienza vestito con l’uniforme da carcerato e il viso piuttosto emaciato. Ha ascoltato il pronunciamento del verdetto, tra discussioni e risate di sarcasmo con i suoi avvocati. Un centinaio di giornalisti ha potuto assistere alla trasmissione video del processo in una sala stampa allestita nella colonia penale dove si trova oggi Navalny, a circa 100 km da Mosca.
Le motivazioni della condanna a Navalny
La giudice Margarita Kotova, figura molto vicina al presidente russo, ha giudicato Navalny colpevole fin dall’inizio della lettura della sentenza. «Navalny ha commesso un’appropriazione indebita, ovvero il furto di proprietà altrui da parte di un gruppo organizzato», ha affermato. La pubblica accusa sostiene, infatti, che l’oppositore di Putin abbia sottratto milioni di rubli in donazione alle sue organizzazioni anticorruzione, che avrebbe poi speso per “attività estremiste e bisogni personali”.
Il 45enne è anche stato dichiarato colpevole di oltraggio alla Corte per insulti rivolti ad un giudice durante una delle udienze. Il giudice ha stabilito che dovrà saldare una multa da 1,2 milioni di rubli.
I legali di Navalny hanno definito le accuse come costruite ad arte per tenerlo il più possibile dietro le sbarre. Su richiesta dell’accusa, avverrà il suo trasferimento in un carcere a regime severo, in una struttura ancora più lontana da Mosca dove le condizioni di detenzione sono molto dure.
Le voci a sostegno di Navalny
Alekseij Navalny ha respinto le accuse definendole infondate e false. In sua difesa si è pronunciata la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola, che in un tweet ha ribadito: “Siamo al fianco suo e di tutti i Russi che si oppongono alla corruzione, al dispotismo e alla guerra”.
Appalled by the news that #Sakharov Laureate @navalny was found guilty in a new sham trial.
This is a mockery of justice. We call for his immediate release.
We stand by him and by all Russians who oppose corruption, despotism and war. #FreeNavalny
— Roberta Metsola (@EP_President) March 22, 2022
Anche il portavoce del premier britannico Boris Johnson ha definito “accuse fabbricate” quelle che lo hanno portato alla condanna. “I nostri pensieri sono per Navalny e la sua famiglia, mentre egli continua a mostrare un incredibile coraggio nell’opporsi al regime”, ha infine aggiunto.
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Editor: Susanna Bosio
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