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Nelson Mandela International Day perchè si celebra il 18 luglio

Mandela Day, la giornata dedicata a “Madiba”: cos’è e perché si celebra il 18 luglio.

Voluto dalle Nazioni Unite, il Nelson Mandela International Day cade nel giorno della nascita del primo presidente di colore del Sudafrica. Un’occasione per ricordare la sua vita dedicata alla lotta per la democrazia e contro la segregazione razziale e, dal 2015, anche per mantenere alta l’attenzione sul tema delle condizioni dei detenuti nelle carceri

Si celebra il 18 luglio di ogni anno il Nelson Mandela International Day, o Mandela Day, istituito dalle Nazioni Unite nel 2009 in onore di Nelson Mandela (LA SUA STORIA), primo presidente di colore ed eletto democraticamente in Sudafrica nel 1994.

Non solo: “Madiba” – soprannome di Mandela – è stato anche il volto della lotta al segregazionismo razziale e un simbolo di coraggio e resistenza, a partire dall’oppressione subìta come attivista fino ai 27 anni passati in carcere.

Nelson Mandela vita

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Il giovane Nelson Mandela

Nato a Mvezo (Sudafrica) il 18 luglio 1918, Nelson Mandela dimostra da subito una personalità anticonformista e insofferente alle costrizioni dettate dalla società sudafricana. A soli 23 anni, infatti, rifiuta il matrimonio combinato impostogli dal capo della sua tribù. Infatti, il principio su cui si è basata l’intera vita dell’attivista è la libertà individuale.

Da giovane studente di legge, Mandela viene coinvolto nell’opposizione al minoritario regime sudafricano, che nega i diritti politici, sociali e civili alla maggioranza nera sudafricana. Unitosi all’African National Congress nel 1942, due anni dopo fonda l’associazione giovanile Youth League, insieme a Walter Sisulu, Oliver Tambo e altri.

Inizialmente coinvolto nella battaglia di massa, viene arrestato assieme ad altre 150 persone il 5 dicembre 1956 con l’accusa di tradimento. Segue un aggressivo processo, durato dal 1956 al 1961, al termine del quale tutti gli imputati furono assolti. Nel marzo del 1960, dopo l’uccisione di manifestanti disarmati a Sharpeville e la successiva interdizione dell’ANC e di altri gruppi anti-apartheid, Mandela e i suoi colleghi appoggiano la lotta armata.

Mandela Presidente

L’11 febbraio del 1990 Mandela viene liberato, tenendo un memorabile discorso dalla City Hall di Città del Capo. Divenuto libero cittadino e Presidente dell’ANC (luglio 1991–dicembre 1997) Mandela concorre contro De Klerk per la nuova carica di presidente del Sudafrica e vince, diventando il primo capo di stato di colore. Presiede alla transizione dal vecchio regime basato sull’apartheid alla democrazia, guadagnandosi così il rispetto mondiale per il suo sostegno alla riconciliazione nazionale e internazionale.

Dopo aver abbandonato la carica di presidente nel 1999, Nelson Mandela ha proseguito il suo impegno e la sua azione di sostegno alle organizzazioni per i diritti sociali, civili e umani. Ha ricevuto numerose onorificenze, incluso l’Order of St. John dalla Regina Elisabetta II e la Presidential Medal of Freedom da George W. Bush.

Si spegne all’età di 95 anni nella sua casa di Johannesburg, il 5 dicembre 2013.

La risoluzione delle Nazioni Unite

Il Nelson Mandela International Day è stato istituito dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 2009 con la Risoluzione A/RES/64/13, come riconoscimento del suo contributo alla lotta per la democrazia e alla promozione di una cultura di pace in tutto il mondo. La prima giornata mondiale è stata celebrata il 18 luglio 2010, un giorno che non è stato scelto casualmente: il 18 luglio 1918 Mandela nasceva nel villaggio di Mvezo a Umtata, allora parte della Provincia del Capo in Sudafrica.

Le “Nelson Mandela Rules”

Qualche anno dopo, nel 2015, il Nelson Mandela International Day è diventato anche l’occasione per parlare dei diritti umani dei detenuti, promuovere condizioni migliori per chi è in carcere e riconoscere l’importanza di chi lavora nelle strutture detentive. La Risoluzione A/RES/70/175 del 2015 ha quindi adottato le cosiddette “Nelson Mandela Rules”, dedicate agli standard minimi che dovrebbero essere rispettati nelle carceri.

Citazioni

  • Un vincitore è semplicemente un sognatore che non si è mai arreso.
  • Unitevi! Mobilitatevi! Lottate! Tra l’incudine delle azioni di massa ed il martello della lotta armata dobbiamo annientare l’apartheid!
  • Come tutti i bambini xhosa, imparavo soprattutto con l’osservare ogni cosa. Gli adulti ritenevano che noi dovessimo apprendere tramite l’imitazione e l’emulazione, più che chiedendo spiegazioni.
  • Ho percorso questo lungo cammino verso la libertà sforzandomi di non esitare, e ho fatto alcuni passi falsi lungo la via. Ma ho scoperto che dopo aver scalato una montagna ce ne sono sempre altre da scalare.
  • Gli afrikaner erano tradizionalmente ostili a che gli africani imparassero l’inglese, perché per loro l’inglese era una lingua straniere, mentre per noi era la lingua dell’emancipazione.
  • L’istruzione è il grande motore dello sviluppo personale. È attraverso l’istruzione che la figlia di un contadino può diventare medico, che il figlio di un minatore può diventare dirigente della miniera, che il figlio di un bracciante può diventare presidente di una grande nazione. È quello che facciamo di ciò che abbiamo, non ciò che ci viene dato, che distingue una persona da un’altra.
  • Come i popoli d’Oriente, gli africani hanno un altissimo senso della dignità, o come dicono i cinesi, della “faccia”.

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