neoimpressionismo
Dizionario Arte

neoimpressionismo

 

Neoimpressionismo. Movimento pittorico francese nato sia come elaborazione sia come reazione all’ impressionismo, in cui l’approccio impressionista alla luce e al colore si realizza in modo più razionale e scientifico.

George Seurat fu il fondatore del movimento e di gran lunga l’artista più rappresentativo.

Il suo amico Paul Signac

Il suo amico Paul Signac fu il principale teorico, mentre Camille Pissarro fu per breve tempo un importante seguace. Tutti e tre esposero quadri neoimpressionisti all’ultima mostra impressionista nel 1886 (il termine neoimpressionismo fu coniato dal critico Félix Fénéon [1861-1944] in una recensione a questa mostra).

La base teorica del neoimpressionismo fu il divisionismo, con la sua tecnica associata del pointillisme; l’uso di punti di colore puro applicati in maniera tale che quando osservati da una certa distanza raggiungano il massimo di luminosità.

In ogni dipinto i punti erano di misura uniforme, scelta in accordo alla grandezza dell’opera.

Nella pittura di Seurat

Nella pittura di Seurat questo approccio fondeva la solidità e la chiarezza della forma con l’intensità vibrante della luce; nelle mani di artisti minori, produceva spesso opere che risultavano rigide e macchinose.

Come movimento organizzato il neoimpressionismo ebbe vita breve, ma esercitò una notevole influenza su alcuni dei maggiori artisti tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo, in particolare Gauguin, Van Gogh e anche Matisse, che lavorò con Signac e un altro neoimpressionista, Henri-Edmond Cross (1856-1910), a Saint Tropez nel 1906.

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