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Moda

La crisi, il cambio d’abito e la rinascita della NYFW 

La rinascita della New York Fashion Week inizia oggi

Risorge dalle ceneri la New York Fashion Week. Da oggi fino al 12 settembre 91 eventi, tra presentazioni e sfilate, racconteranno il nuovo corso della moda made in USA. La New York Fashion Week riparte dal vivo dopo le difficoltà delle ultime stagioni. Prima la crisi, poi il cambio di nome e ora la rinascita. L’American Fashion Calendar, il nuovo nome annunciato dal presidente del Cfda Tom Ford per indicare il nuovo sistema che accoglie tutti i brand americani che sfilano anche fuori calendario e fuori dal Paese, riparte in grande. 

Michael Kors FW21 giusto
Michael Kors FW21 giusto

Tornano in calendario Tom Ford e Michael Kors ma anche Tom Browne, Altuzarra e Moschino con Jeremy Scott. E poi il 13 settembre torna il Met Gala con la prima edizione post-covid, organizzata dal comitato più giovane di sempre: Timothée Chalamet, Billie Eilish, Naomi Osaka e Amanda Gorman. L’obbiettivo è celebrare la storia della moda americana. Tre secoli raccontati in  “In American: A Lexicon of Fashion”, la mostra organizzata dal Costume Institute e dal Metropolitan, e che vuole riaccendere i riflettori sul talento americano, oscurato sia dalla pandemia che dai problemi di organizzazione degli anni precedenti che hanno visto diversi designer disertare la NYFW. Ora però, nonostante l’assenza di nomi come Marc Jacobs e Ralph Lauren, la moda americana sembra essere tornata, e lo fa seguendo il filone del patriottismo e dell’autocelebrazione. 

Ma come inizia la storia della moda americana e della NYFW?

Il rapporto tra New York e la moda inizia nel XIX secolo, quando nel 1860 la presenza dell’industria dell’abbigliamento viene menzionata per la prima volta durante un censimento. New York si impose, grazie ad una serie di fattori favorevoli tra cui conformazione geografica e l’immigrazione di massa, come capitale della produzione. Arriva poi quel processo di urbanizzazione e industrializzazione che cambia il volto del Paese, travolto da quella che verrà definita “La Rivoluzione dei Consumi”. Il consumo diventa parte centrale della quotidianità e i Grandi Magazzini popolano la zona della 5th Avenue. Si accende l’interesse per la moda, nascono le prime riviste di settore (Harper’s Bazaar  1867 e Vogue nel 1892) e inizia così la storia della moda americana.

Eleanor Lambert
Eleanor Lambert

Nel secondo dopoguerra nasce il Cfda, il Council of Fashion Designers of America, fondato dall’eccentrica e innovativa Eleanor Lambert. Famosa pubblicista, è lei la signora della moda americana. E se oggi possiamo parlare della New York Fashion Week dobbiamo rendere grazie a lei. Nel 1943 organizza al Plaza la Press Week, la prima settimana della moda newyorkese che attira l’attenzione della stampa in un momento in cui era Parigi a dettar legge. A partire poi dagli anni Settanta il lifestyle americano si diffonde anche in Europa. Designer come Ralph Lauren contribuiscono a diffondere quello stile sporty, casual, effortless che è diventato il tratto distintivo della moda statunitense. E se dobbiamo riconoscere un merito alla moda americana, questo è la capacità di saper coniugare design e affari.

New York Fashion Week
Ralph Lauren

Di Michela Frau 

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Cfda, il Council of fashion designers of America

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