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NEWS Sputnik vaccino russo, inizia la sperimentazione in Italia

Sputnik vaccino, lo Spallanzani inizia la sperimentazione su volontari: quando si potrà usare in Italia?

Nuovo capitolo della corsa al vaccino: partirà nei prossimi giorni la sperimentazione di Sputnik V, il vaccino russo, in Italia. L’annuncio arriva a seguito di un accordo fra l’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Spallanzani e l’Istituto Gamaleya di Mosca. Il siero sarà inoculato a 600 volontari, con l’obiettivo di testarne l’efficacia contro le varianti. I risultati finora danno buone speranze, secondo Mosca Sputnik non ha provocato nessun caso di trombosi nei pazienti. Si attende in ogni caso l’ok dell’Ema per la produzione e la somministrazione su larga scala in Italia.

Sputnik V, asse Mosca – Roma per il vaccino russo

Lo Spallanzani di Roma e l’Istituto Gamaleya di Mosca hanno firmato un accordo per il vaccino russo Sputnik V. Con l’ok dell’Aifa, si inizierà a studiare l’efficacia clinica del siero, con la somministrazione ad un campione. Pronti 600 volontari, alcuni dei quali hanno già ricevuto la prima dose di AstraZeneca. L’attenzione dei ricercatori sarà puntata sulla bontà del vaccino nel combattere le varianti inglese, sudafricana e brasiliana del Covid, ad oggi le più diffuse in Italia.

Spallanzani

Sempre in base all’accordo, la banca dati dello Spallanzani sarà condivisa con Mosca, ma non avverrà la stessa cosa con i dati russi. In caso di controversie, non ci sarà ricorso al tribunale, ma semplicemente un interruzione della collaborazione fra i due centri. La questione è destinata a sollevare controversie.

Verso la produzione del vaccino Sputnik in Italia

In realtà, la sperimentazione dovrebbe essere solo il primo passo del piano su Sputnik V. L’accordo con il Gamaleya, infatti, comprende un terzo interessato: l’azienda Adienne Pharma&Biotech. L’ente, con sede legale in Svizzera e stabilimento a Caponago, poco fuori Monza, si è candidato per la produzione del vaccino russo, a seguito di una rapida riconversione delle strutture. Per il via, si punta al mese di luglio.

Di Naro, CEO di Adienne

Sputnik è un vaccino a vettore virale, stesso principio usato dall’inglese AstraZeneca e da Johnson & Johnson; questo significa che dovrebbe neutralizzare il virus sollecitando la creazione nell’organismo di anticorpi contro la proteina Spike. Secondo The Lancet, l’efficacia del siero russo si attesterebbe attorno al 92%.

San Marino Covid-free grazie a Sputnik

Al momento, oltre che in Russia, Sputnik è prodotto anche in Kazakistan e Bielorussia. Potrebbe approdare presto anche in Cina, dove il vaccino locale, Sinovac, ha suscitato parecchi dubbi circa l’efficacia contro il virus. Ma senza allontanarsi troppo, gli effetti di Sputnik sono evidenti a San Marino, dove il siero è stato iniettato in massa e dove ora si gira senza mascherina. Si tratterebbe, di fatto, del primo stato Covid-free.

San Marino

Sputnik, si attende l’ok dell’Ema

Dunque, le speranze legate a Sputnik V sono alte. Tuttavia, il via libera decisivo spetta all’Ema, l’agenzia del farmaco europea, che sta esaminando la composizione del vaccino da mesi, cercando di dipanare le incertezze causate dalla scarsa trasparenza sui dati. Secondo indiscrezioni, il siero dovrebbe essere pronto all’uso nell’UE dal secondo semestre del 2021. Si tratterebbe di un traguardo di vitale importanza, soprattutto alla luce dei continui ribaltoni e imprevisti da parte di altre case farmaceutiche – leggasi AstraZeneca e Johnson & Johnson. Occorre, dunque, fare presto.

 

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