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Spettacolo,  Cinema

Nino Manfredi, 5 film da rivedere per il centenario

Il centenario di Nino Manfredi celebrato dalla RAI con il documentario Uno Nessuno e Cento Nino, andato in onda ieri sera. Ecco 5 film che hanno fatto grande l’attore romano

Nasceva 100 anni fa, il 22 Marzo 1921, Nino Manfredi, all’anagrafe Saturnino. Romano verace, è stato uno dei personaggi più influenti dello spettacolo italiano nel secolo scorso, spaziando dal teatro alla televisione, fino alla musica. La sua fama va ad affiancarsi a quella di altri grandi del cinema italiano, da Alberto Sordi a Vittorio Gassman e Ugo Tognazzi.

Premiato in carriera con 9 David di Donatello, 5 Nastri d’Oro e un premio a Cannes, Manfredi si è spento il 4 giugno 2004: causa della morte, gli strascichi di una grave emorragia cerebrale. Per celebrare il centenario, ricorrente il 20 marzo, RAI Fiction ha commissionato un film su Nino Manfredi al figlio, Luca, regista e sceneggiatore. In arte Nino è andato in prima visione su RAI1 e in streaming su RAIPlay sabato 20 Marzo.

Ieri sera invece, in occasione dell’anniversario, è stato trasmesso su RAI2 alle ore 21.20 Uno Nessuno e Cento Nino, documentario sulla vita dell’attore. Ecco 5 dei film film più belli di Nino Manfredi, da recuperare assolutamente se non li avete mai visti.

Le Avventure di Pinocchio (1972), uno dei film a episodi più noti di Nino Manfredi

Pinocchio è senza dubbio uno dei personaggi letterari più riadattati in assoluto sul grande schermo. Le sue trasposizioni sono innumerevoli, dal classico Disney al recente lavoro di Garrone, candidato agli Oscar. Di certo, però, l’interpretazione di Andrea Balestri del burattino e di Nino Manfredi come Geppetto sono fra le più impresse nel cuore degli italiani. La miniserie televisiva, divisa in 6 puntate, riporta in modo molto fedele le vicende del romanzo di Collodi, riproducendone anche l’estetica essenziale e genuina dei personaggi.

C’eravamo tanto amati (1974)

Tre Nastri d’Argento, due Globi d’Oro e un César: questi i premi conquistati dal capolavoro di Ettore Scola, in cui vediamo una delle performance più iconiche di Nino Manfredi. Il film presenta un ritratto dell’Italia del dopoguerra, basato sulle storie intrecciate di Gianni (Vittorio Gassman), Antonio (Nino Manfredi) e Nicola (Stefano Satta Flores). Dopo un’esperienza da compagni partigiani, i tre amici prendono strade diverse, ma continuano a frequentarsi nella capitale, condividendo delusioni e speranze. Inoltre, il cast include una straordinaria Stefania Sandrelli, che interpreta un’attrice esordiente che finirà al centro delle aspirazioni sentimentali dei tre amici. Ecco le componenti di una commedia tra le più amate dagli italiani, immagine e specchio di un’epoca: in altre parole, da non perdere.

Brutti, sporchi e cattivi (1976)

Nino Manfredi con il cast di “Brutti, Sporchi e Cattivi”

Una delle pellicole più di successo a cui Manfredi ha preso parte, con cui Ettore Scola è stato premiato per la miglior regia al Festival di Cannes. L’attore romano interpreta Giacinto Mazzatella, pugliese iracondo che vive in una baraccopoli romana ed è ossessionato dal timore di essere derubato dai suoi familiari. Le vicende mostrano senza filtri il degrado e la grettezza delle borgate di Roma, con un realismo drammatico. Non a caso, Alberto Moravia ha evidenziato l’estetica del ripugnante e del grottesco che caratterizza il film.

Il giocattolo (1979)

Locandina del film Il Giocattolo

Altro film dalle tinte realistiche e drammatiche, quello di Giuliano Montaldo. Manfredi è qui Vittorio Barletta, un contabile che conduce un’esistenza modesta e senza particolari gioie. Fino a quando non conosce il poliziotto Sauro Civera (Vittorio Mezzogiorno), che lo inizia all’uso della pistola. Da allora, Vittorio diventa abilissimo ad utilizzare l’arma, facendone una sorta di giocattolo e vedendo gradualmente cambiare la sua routine quotidiana. Il film permette lo spettatore di immergersi negli incerti e violenti anni di piombo, attraverso una trama coinvolgente e intrigante.

Café Express (1980)

Dopo diversi ruoli dalle tinte drammatiche, Manfredi figura qui in una commedia, in cui interpreta Michele Abbagnano, invalido napoletano che ricalca la figura di Totò. Per mantenere sé stesso e il figlio, il personaggio campa di espedienti, vendendo caffè senza alcuna licenza e viaggiando abusivamente in treno, costantemente a rischio di essere braccato dalle forze dell’ordine. Nel cast figurano altri celebri interpreti, fra cui Adolfo Celi nel ruolo dell’ispettore antagonista e Gigi Reder, noto per la parte di Filini in Fantozzi.

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