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No fly zone in Ucraina, la richiesta di Zelensky: che cos’è e perché causerebbe una guerra mondiale?

No fly zone in Ucraina: cosa significa e perché la Nato si rifiuta

Da quando è iniziato il conflitto, Volodymyr Zelensky chiede a Usa e Nato di imporre sull’Ucraina una no fly zone. La richiesta si è fatta più pressante negli ultimi giorni, con l’avanzata russa sempre più violenta anche sugli obiettivi civili. Ma la risposta continua ad essere negativa.

Ma che cos’è una no fly zone? E perché potrebbe scatenare la terza guerra mondiale?

No fly zone sull’Ucraina: cos’è? Perché secondo la Nato ci trascinerebbe in guerra?

La no fly zone consiste in un divieto di sorvolare lo spazio aereo di un determinato Paese, in questo caso l’Ucraina. Dunque, vieterebbe agli aerei russi di volare nei cieli ucraini e ne impedirebbe l’attacco dall’alto. Può essere dichiarata da organizzazioni internazionali quali Nato, Onu, istituzioni europee o singoli governi.

La Nato si è rifiutata di dare ascolto alla domanda di Zelensky. Infatti, la no fly zone è considerata una mossa offensiva e non difensiva. E comporterebbe di fatto l’entrata in guerra contro la Russia, perché l’Alleanza Atlantica dovrebbe controllare i cieli ucraini e quindi colpire eventuali velivoli russi che violassero l’area.

Lo stesso Putin ritiene questa mossa come un vero e proprio atto di guerra. E sostiene che qualsiasi Paese imponesse la no fly zone, parteciperebbe di fatto al conflitto armato.

Il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, si è espresso sulla chiusura dello spazio aereo ucraino. «Nelle circostanze attuali sarebbe considerato come un ingresso in guerra della Nato, e quindi il rischio di una terza guerra mondiale».

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No fly zone negata in Ucraina, ma gli Usa vogliono mandare aerei di guerra

Intanto, gli Stati Uniti stanno attuando un piano per inviare aerei di guerra in aiuto all’Ucraina. L’idea di Biden è quella di non superare quella linea che potrebbe portare quest’atto ad essere percepito da Putin come un attacco militare.

Il segretario di Stato, Antony Blinken, vorrebbe inviare alla Polonia F-16 di fabbricazione statunitense. E, in cambio, Varsavia manderebbe i propri caccia MiG-29, di fabbricazione russa, a Kiev.

L’invio di aerei da combattimento apre una complessa questione. Infatti, non si tratta di armi difensive antiaeree come quelle inviate da molti Paesi europei. In questo caso parliamo di vere e proprie armi d’attacco. Le insistenze di Zelensky verso il Congresso americano sono state così frequenti da portare gli Usa ad azionare questo piano di aiuti.

 

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Editor: Susanna Bosio

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