Cinema

“Noi e la Giulia”: Edoardo Leo dirige Luca Argentero e Claudio Amendola

“Noi e la Giulia”: Edoardo Leo dirige Luca Argentero e Claudio Amendola

“Un film di resistenza civile, che parte dalla voglia che ad un certo punto abbiamo tutti di cambiare vita e va avanti con la fermezza di chi non vuole farsi passare tutto sopra”, Edoardo Leo parla con passione di Noi & la Giulia, il film che oserà sfidare 50 sfumature di grigio al cinema uscendo una settimana dopo quel kolossal su cui sono da mesi concentrate strategie di marketing globali. Una specie di Davide contro Golia. Temi seri come quello del film di Edoardo Leo ”trattati però in commedia e sentimento, si ride molto e si piange pure”, avverte il regista e attore. L’ha dichiarato in in un’intervista all’ANSA prima di andare all’Ariston ospite questa sera con Luca Argentero e Claudio Amendola del festival di Sanremo. L’uscita, in oltre 300 copie, è il 19 febbraio per Warner Bros.

Intanto Leo è felice dei commenti che gli stanno arrivando da chi ha potuto vedere in anteprima il film. Come il giornalista Lirio Abbate e le persone dell’associazione Addio Pizzo.
”E’ il mio film della maturità – dice Leo -, ho aspettato 4 anni che si liberassero i diritti del libro di Fabio Bartolomei, Giulia 1300 e altri miracoli. La storia mi piaceva moltissimo e la sentivo mia, di appartenenza ad una generazione, poi però al momento di girare ho capito che il tema che trattavo attraversava tante generazioni, i quarantenni, i cinquantenni e oltre”. La storia comincia con un gruppo che più diverso non si potrebbe, accumunati però da essere per la società dei falliti.

Il cast di Noi e la Giulia

C’è Luca Argentero, Diego, che vende auto di lusso che gli fanno schifo, Leo-Fausto è un pataccaro come si dice a Roma per giunta fascistissimo, Stefano Fresi è Claudio che ha ereditato un alimentari del 1910 dal padre e in 5 anni è riuscito a farlo fallire, Claudio Amendola è bloccato alle ideologie degli anni ’70 e alza le mani al posto di dialogare. Un bel giorno, frustati e insoddisfatti decidono che è il momento di dare una svolta alla vita. ”A 20 anni sognavi di aprire un bar sulla spiaggia e a 40 anni di aprire un agriturismo. E’ quello che oggi pensano in tanti: fuggire dalla città, abitare in campagna e aprire un posto ospitale. Un tema forte che ha preso di nuovo il via complice la crisi. I problemi arrivano dopo perchè in Italia aprire un’impresa è proprio un’impresa fatta di burocrazie, mazzette, pizzo”.

Con loro anche Elisa (Anna Foglietta), una giovane donna incinta decisamente fuori di testa. Ad ostacolare il loro sogno arriverà Vito (Carlo Buccirosso), un curioso camorrista venuto a chiedere il pizzo alla guida di una vecchia Giulia 1300. ”Ecco qua che i nostri eroi mettono in piedi un piano b e sequestrano il mafioso che li ricatta”, racconta Leo.

E comincia un’avventura sconclusionata e tragicomica, ”che fa ridere perchè i protagonisti sono mezzi cialtroni ma che invece è un inno alla resistenza, alla ribellione civile, un qualcosa che pesca nel disagio di ciascuno di noi rispetto a quello che stiamo vivendo, un imbarbarimento che nessuno di noi sopporta più. I protagonisti del film sono tutti noi che vorremmo ribellarci e non abbiamo il coraggio”. Conclude Edoardo Leo, al terzo film come regista dopo Diciotto anni dopo (2009) e Buongiorno Papà (2013), ”questa storia mi appartiene molto anche se io mi ritengo nella vita mi ritengo fortunato di non aver dovuto pensare mai ad un piano B”.

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