Fisica Colizza
News

“Non contare gli asintomatici non risolve i problemi”. La fisica Colizza dice: “A metà gennaio o poco più picco di contagi”

VITTORIA COLIZZA: “AVANTI CON I VACCINI, MA NON ABBASSARE LA GUARDIA CON ALTRE MISURE DI PROTEZIONE”

La fisica Vittoria Colizza, direttrice del laboratorio EPIcx, è una scienziata italiana, direttrice della ricerca presso INSERM e specialista in modelli di malattie infettive. In particolare, sta svolgendo ricerche sulla modellizzazione della pandemia di COVID-19, ed è consulente del governo francese.

LA FISICA COLIZZA HA DETTO CHE CI SARà IL PICCO DI CONTAGI: “POI MENO PRESSIONI SU OSPEDALI”

La fisica Colizza ipotizza che per metà mese o, comunque, poco dopo arriveremo a un picco di contagi che porterà poi a un calo della pressione sugli ospedali:

“Ma non sappiamo se raggiunto il picco avremo una decrescita rapida o una situazione ad alta incidenza per qualche settimana, come osservato in questi giorni a Londra.

Ma in Italia la quarta ondata è partita con qualche giorno di ritardo, quindi è probabile che occorra un po’ di tempo in più, conclude Colizza.

DA PANDEMIA A INFLUENZA: CI ARRIVEREMO?

Sarà possibile vivere l’attuale pandemia come una semplice influenza? La fisica Vittoria Colizza ha risposto a questa domanda dicendo che non abbiamo ancora le carte in tavola per poter dire che le future mutazioni vadano in una direzioni piuttosto che in un’altra:

“Un possibile scenario verso l’endemia è l’acquisizione di strati successivi di immunità negli individui, dati da precedenti infezioni e dal vaccino, fino ad arrivare a un’immunizzazione contro le forme gravi sufficiente da rendere l’impatto sanitario gestibile”

Potranno servire però sei mesi come tre anni. Questo ancora non si sa. E dobbiamo anche mettere in conto la diffusione di possibili nuove varianti più potenti.

VITTORIA COLIZZA: LA SCUOLA NON è FATTORE DI PROPAGAZIONE DEL VIRUS

Per la dottoressa Colizza la scuola non è assolutamente fattore di propagazione del virus:

“Questo è fuori discussione. Ma la questione non è se tenere aperte le scuole, bensì come”

Sappiamo, infatti, come dice la fisica, che la loro chiusura ha un impatto psicologico fortissimo sui ragazzi, ne condiziona l’educazione e lo sviluppo e crea ineguaglianze. Ma la chiusura della scuola ha anche conseguenze economiche per l’impatto sul lavoro dei genitori:

“Per questo in Francia le scuole sono sempre rimaste aperte dopo la prima ondata. Ma la domanda da porsi è a quali condizioni?”

Dovremmo per Colizza adottare una strategia proattiva anziché rincorrere il virus. Prima di tutto bisogna insistere sull’areazione dei locali. Poi occorre incentivare l’auto-testing, da fare anche a casa, ripetuto a intervalli brevi. E per fare in modo che non risultino falsi negativi, bisogna ripeterli spesso. In questo modo le chiusure scolastiche si riducono tra il 70 e l’80%.

BOLLETTINI SETTIMANALI E ASINTOMATICI: LA TESI DI COLIZZA

Vittoria Colizza sulla questione dei bollettini, che c’è chi propone di farli diventare settimanali ha detto:

“I dati vanno sempre comunicati in assoluta trasparenza e dobbiamo continuare a sorvegliare giornalmente l’epidemia per esigenze di gestione e controllo. Si rischierebbe di far aumentare ancor di più l’ansia nella popolazione con dei numeri integrati su sette giorni, in quanto molto più alti. Casomai i numeri giornalieri andrebbero accompagnati da quelli più significativi del trend settimanale”

Ma c’è anche chi propone di non conteggiare quel terzo di ricoverati per altre patologie che scoprono di avere il Covid solo facendo il test di ingresso in ospedale:

“Ma questo non basta a risolvere il problema della pressione che il virus sta esercitando sugli ospedali, costringendoli a rinviare ricoveri e interventi chirurgici. Per i positivi bisognerebbe creare pur sempre reparti specialistici riservati soltanto a loro e questo non attenuerebbe i problemi per chi ha carenze di personale e di letti”

FAR CORRER IL VIRUS PORTERà ALL’IMMUNITà DI GREGGE?

Per la fisica lasciar correre il virus per arrivare all’immunità di gregge è sicuramente un azzardo:

“Anche se resta l’obiettivo di vaccinare tutti per abbattere le forme gravi di malattia, l’immunità di gregge è un paradigma inapplicabile quando non si hanno vaccini in grado di proteggere totalmente dall’infezione; si ha una perdita di immunità nel tempo che dà luogo ad un alto tasso di reinfezioni e quando possono emergere nuove varianti con maggiore evasione immunitaria delle precedenti”

LA FISICA E LA QUARTA DOSE: “NON MI STUIPEREI”

La fisica Colizza non si stupirebbe se si arrivasse anche a una quarta dose, visto che in un anno abbiamo avuto tre varianti che hanno generato tre-quattro diverse ondate, l’ultima con due varianti sovrapposte. Bisogna, quindi, andare avanti con la vaccinazione, ma senza abbassare la guardia con le misure di prevenzione, mascherine e areazione dei locali, e rafforzamenti delle misure quando necessario. Ma il booster ha vita breve? Israele è stato il primo paese ad avere adottato la terza dose, ma ora si ritrova con un alti contagi:

“Gli studi delle autorità sanitarie britanniche stimano che se si sono fatte le prime due dosi con Pfizer la protezione dalla malattia sintomatica è intorno al 65% dopo 2-4 settimane dal richiamo Pfizer e al 75% circa se fatto con Moderna. Dopo 5-9 settimane si passa al 55% con il booster Pfizer e al 70% con Moderna, mentre a distanza di 10 settimane le protezione è intorno al 50% con un richiamo Pfizer. Ma la protezione contro l’ospedalizzazione per Omicron rimane molto alta”

Conclude la dottoressa Vittoria Colizza.

LEGGI ANCHE:

Nuovo record di contagi in Italia, 220mila in 24 ore: ma possiamo considerare il Covid come un’influenza?

Covid, apertura scuole: il governo di Draghi ci crede, ma gli studenti protestano

La situazione covid nel mondo

2 giugno 1946: il Referendum istituzionale e la nascita della Repubblica italiana

Vuoi ricevere Mam-e direttamente nella tua casella di posta? Iscriviti alla Newsletter, ti manderemo un’email a settimana con il meglio del nostro Magazine.

CLICCA QUI PER SAPERNE DI PIÙ!