Norman Foster Architects Declare
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Norman Foster vs Architects Declare: l’architetto li abbandona

L’architetto britannico Norman Foster lascia gli ambientalisti di Architects Declare

Norman Foster lascia Architects Declare, un collettivo di architetti ambientalisti, a causa dei suoi lavori sugli aeroporti. 

Norman Foster è uno dei più famosi architetti viventi. Ai non esperti, magari questo nome può non dir nulla, ma sicuramente la sue opere saranno riconosciute. L’architetto, infatti, è l’autore del famosissimo edificio di Londra 30 St Mary Axe, rinominato The Gherkin (il cetriolino) per la sua forma. Anche qui in Italia abbiamo un suo progetto molto famoso: il campus Luigi Einaudi a Torino e l’apple store di Piazza Liberty a Milano.

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Nel 2013, l’architetto specializzato nell’architettura high-tech ha fondato il suo studio, Foster + Partners. Lo studio con più di 600 architetti alle proprie dipendenze, ha molto successo: occupa il decimo posto tra i migliori studi di architettura nel mondo.

Norman Foster e le controversie con Architects Declare

Foster + Partners si è sempre schierato dalla parte dell’ambiente per cercare di ridurre l’impatto dell’emergenza climatica che stiamo vivendo. Per questo motivo, si unì ad Architects Declare, un collettivo ambientalista che opera, per l’appunto, nel settore architettonico. Solo pochi giorni fa, però, Norman Foster e il suo studio hanno abbandonato l’organizzazione.

Architects Declare, temendo per la sua credibilità, ha infatti invitato ad abbandonare l’organizzazione tutti i membri che ancora stavano lavorando per business, non tenendo conto dell’impatto ambientale dei loro progetti.

Nel comunicato del collettivo ambientalista, non figurava il nome di Foster, ma era un palese riferimento ai suoi progetti negli aeroporti dell’Arabia Saudita e di Pechino. Architects Declare, infatti, non tollera i lavori sugli aeroporti poiché il traffico aereo è grande fonte di inquinamento ambientale.

In pronta risposta, Norman Foster ha dichiarato:

“Crediamo che il segno distintivo della nostra epoca, e il futuro del nostro mondo collegato a livello globale, sia la mobilità. La mobilità delle persone, dei beni e delle informazioni oltre i confini. Solo con un’azione coordinata a livello internazionale possiamo affrontare i problemi del riscaldamento globale e, di fatto, le pandemie future. L’aviazione ha un ruolo vitale da svolgere in questo processo e continuerà a farlo. Non si può caricare l’orologio all’indietro”.

Inoltre, Foster confida molto nella tecnologia di volo a zero emissioni di carbonio. Infatti, tre airbus hanno dichiarato che entro due decadi gli aeroplani saranno alimentati da idrogeno e non più dal carburante estremamente inquinante. Gli esperti però hanno dei dubbi e Architects Declare sostiene che tutto ciò sia un espediente.

I membri di Architects Declare sono molto delusi dalla decisione di Foster, e ribadiscono che per contrastare l’emergenza climatica serva un cambio di sistema, ottenibile solo tramite azioni collettive.

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