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Nuove sanzioni dal Regno Unito agli oligarchi russi: chi sono e che rapporto hanno con Putin?

Nuove sanzioni agli oligarchi vicini a Putin, ma di chi si tratta?

Una mossa da quasi 18 miliardi di euro. Il governo di Boris Johnson ha imposto dure sanzioni a sette oligarchi russi per i loro legami con Vladimir Putin. Primo tra tutti, Roman Abramovic, che si è visto sequestrare tutti i propri beni con un bando totale dalla Gran Bretagna.

“Non possono esserci rifugi sicuri per coloro che hanno sostenuto il feroce assalto di Putin all’Ucraina”, ha fatto sapere il primo ministro britannico. “Saremo spietati nel perseguire coloro che consentono l’omicidio di civili, la distruzione di ospedali e l’occupazione illegale di alleati sovrani”, ha aggiunto.

Ma chi sono questi oligarchi russi sanzionati? E che rapporto hanno con Putin?

Sanzioni agli oligarchi russi: Miller e Kostin

Non c’è solo il proprietario del Chelsea nella nuova lista di oligarchi russi sanzionati dal Regno Unito. L’elenco comprende anche Alexei Miller, il manager di Gazprom, prima azienda russa in termini di fatturato. Quando nell’estate del 2000 Vladimir Putin divenne il secondo presidente russo dopo Boris Eltsin, mise fin da subito Miller alla guida del colosso energetico. I due sono amici e colleghi di vecchia data. All’epoca, Putin affidò a lui l’incarico per assicurarsi che finissero i timori per alcune relazioni dannose dei dirigenti Gazprom con terze parti.

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Alexei Miller

Altro nome bandito dalla Gran Bretagna è quello del banchiere Andrey Kostin, nonché presidente della banca russa VTB (istituto di credito controllato dal governo russo). Oltre allo stretto legame con Putin, dovuto al suo grande potere, Kostin è anche un nome di relativa importanza in Italia. Infatti, solo lo scorso 2 dicembre 2021 gli venne dato il riconoscimento di Commendatore dell’Ordine della Stella d’Italia. L’onorificenza, proposta da Luigi Di Maio, viene concessa a chi “abbia acquisito particolari benemerenze nella promozione di rapporti di amicizia e collaborazione tra l’Italia e gli altri Paesi”. Ebbene, ora si trova nel mirino delle sanzioni europee (e non solo).

Sanzioni anche agli oligarchi Tokarev e Deripaska

Nella lista nera di Boris Johnson troviamo anche Nikolai Tokarev, presidente di Transneft, la compagnia di oleodotti più grande al mondo con sede a Mosca. Amico e collega di Putin dai tempi dei KGB, in base a un accordo del 2015, Tokarev paga più di 100 milioni di rubli al mese “per l’affitto di locali di proprietà non residenziali” al palazzo di Putin. In questi giorni ha ricevuto le sanzioni anche di Unione Europea e Stati Uniti, con il coinvolgimento di moglie e figlia.

Ma c’è ovviamente anche il noto “re dell’alluminio” Oleg Deripaska, che si era comunque dichiarato contrario alla guerra in Ucraina. Fondatore di Basic Element, gruppo industriale russo che ha interessi nell’alluminio, nell’energia e nella costruzione, Deripaska non è stato risparmiato dalle sanzioni. Forse il primo tra i fedelissimi di Putin, il magnate è coinvolto in questi giorni in una vicenda che potrebbe allontanarlo dal presidente. L’ex moglie, infatti, Polina Deripaska, nonché figlia del genero di Boris Eltsin, si starebbe ribellando alla decisione di guerra di Putin. Elemento di inevitabile rottura all’interno della cerchia fidata del presidente russo.

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Anche Sechin e Lebedev nelle sanzioni agli oligarchi

Tra gli ultimi due protagonisti della blacklist britannica si trova anche (e soprattutto) Igor Sechin. Amministratore delegato di Rosneft, tra le più grandi compagnie produttrici mondiali di petrolio, ma anche politico ed ex agente russo, è uno dei più stretti collaboratori di Putin. Soprannominato Dart Fener, Sechin affonda i suoi legami con il presidente già dagli anni ’90 quando lavorava nell’ufficio del sindaco di San Pietroburgo. Nel 2014 aveva ricevuto la sanzione dagli Usa per il suo ruolo nel governo russo durante i disordini in Ucraina. Perciò gli è vietato qualsiasi viaggio in America e ogni tipo di rapporto commerciale.

Infine, all’interno del gotha del potere putiniano sanzionato dal Regno Unito vi è anche Dmitri Lebedev. È presidente di Bank Rossiya, istituto definito come “la banca privata del Cremlino”. Ciò lo rende uno degli uomini più vicini al potere di Putin. Anche lui già nel 2016 era finito nel mirino delle sanzioni degli Stati Uniti.

 

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Editor: Susanna Bosio

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