Dizionario Arte

Official War Art

Arte promossa dal governo britannico durante la prima e la seconda guerra mondiale per avere documentazione visiva delle azioni belliche intraprese, con scopi d’informazione e propaganda. Per estensione il termine è riferito anche all’arte prodotta dagli altri paesi alleati per incarico del governo: l’Australia commissionò delle opere per l’Australian War Memorial a Canberra (originariamente concepito per commemorare la prima guerra mondiale, ma esteso a tutte le guerre in cui il paese fu coinvolto); il Canada aveva un Canadian War Records Office che commissionò dipinti e disegni; gli Stati Uniti avevano una War Portraits Commission.
Durante la prima guerra mondiale, l’arte ufficiale fu coordinata dal ministero per l’informazione, con la consulenza di un comitato composto da importanti personaggi pubblici e del mondo dell’arte, tra i quali Campbell Dodgson, direttore della sezione stampe e disegni del British Museum, e Eric MacLagan, più tardi direttore del Victoria & Albert Museum. Nel 1916 il ministero varò il progetto Official War Artists, per il quale gli artisti venivano reclutati negli appropriati ranghi militari perché prestassero servizio come cronisti (la Germania aveva già attivo un progetto simile). Il primo artista a essere ingaggiato fu, con un grado corrispondente al sottotenente, Muirhead Bone, che partì per la Francia il 16 agosto 1916 e girò il fronte su un’automobile con autista. Molti altri presto lo seguirono, tra di essi molti dei più famosi artisti britannici del tempo. Alcuni avevano già prestato servizio nell’esercito, come Paul Nash, C.R.W. *Nevinson e Stanley Spencer, mentre altri erano troppo vecchi per le funzioni operative. Le opere realizzate sono molto diverse tra loro per stile e qualità (il comitato scelse saggiamente artisti molto eterogenei) e comprendono tanto evocazioni fantasiose della guerra quanto sobrie documentazioni attinenti ai fatti. Furono eseguiti molti ritratti dei partecipanti, ma due dei più importanti ritrattisti che lavorarono per l’Official War Art, Orpen e Sargent, mostrarono un lato diverso e inaspettato del loro talento, dipingendo con grande efficacia gli orrori a cui assistevano.
Nell’autunno del 1939, poco dopo lo scoppio della seconda guerra mondiale, il ministero dell’informazione mise Kenneth Clark a capo di un piccolo gruppo che divenne noto come War Artists’ Advisory Committee (di cui tra gli altri faceva parte Muirhead Bone). Si riuniva settimanalmente presso la National Gallery, di cui Clark era direttore, e la sua funzione era principalmente quella di “stilare una lista di artisti qualificati per documentare la guerra in patria e all’estero”, oltre che “dare consigli su quali artisti selezionare da questa lista per scopi bellici e sulle condizioni del loro impiego”. Clark considerava il suo lavoro nel comitato “la mia unica attività utile” durante la guerra: “Assumevamo tutti gli artisti che ritenevamo avessero un certo valore, non perché credevamo che avrebbero documentato la guerra in modo più veritiero o più sensazionale di quanto facesse la fotografia, ma perché sembrava un buon metodo per evitare che gli artisti venissero uccisi” (Ravilious fu uno dei rari casi). Diversi artisti che erano stati artisti ufficiali di guerra nella prima guerra mondiale, tra i quali Nash e Spencer, furono impiegati allo stesso modo nella seconda, ma in genere il comitato tendeva ad assumere uomini della generazione più giovane. I termini in base ai quali venivano assunti variavano: alcuni erano pagati per lavorare per un certo periodo, ad altri veniva affidata solo una commissione. Il comitato incoraggiava inoltre gli artisti, in servizio o civili, a sottoporre al loro giudizio le proprie opere. In generale, nella seconda guerra mondiale le commissioni furono di minore entità rispetto alla prima, con molte opere realizzate in acquarello (le grandi tele con i cantieri navali sul fiume Clyde di Spencer sono un’importante eccezione). I disegni di Henry Moore raffiguranti i cittadini di Londra che si rifugiano nelle stazioni della metropolitana durante i bombardamenti sono forse le opere più note realizzate sotto gli auspici del comitato di Clark.
In entrambe le guerre le donne furono arruolate sul fronte interno, in particolare la pittrice di animali Lucy Kemp-Welch (1869-1958) nella prima e Laura Knight nella seconda. Si realizzò una quantità enorme di opere. La raccolta più ampia (circa 10.000 lavori) si trova presso l’Imperial War Museum di Londra: inaugurato nel 1920, si trasferì nella sede attuale (il vecchio Royal Bethlehem Hospital) nel 1936. La Tate possiede un’altra importante raccolta, e molti musei di provincia conservano dei buoni esempi.
Dopo la seconda guerra mondiale la tradizione della Official War Art è stata portata avanti in maniera più limitata dall’Artistic Records Committee dell’Imperial War Museum. Linda Kitson (1945), per esempio, nel 1982 fu mandata alle isole Falkland durante la guerra contro l’Argentina, mentre Peter Howson (1958) nel 1993 andò in Bosnia. L’anno seguente, la sua esposizione ‘War in Bosnia’ presso l’Imperial War Museum attirò grande attenzione per le sue descrizioni senza compromessi delle atrocità.

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