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Oggi Gazprom taglierà all’Italia il 50% delle forniture di gas

Prosegue il taglio delle forniture: da Gazprom solo il 50% richiesto da Eni

«A fronte di una richiesta giornaliera di gas da parte di Eni pari a circa 63 mln di metri cubi, Gazprom ha comunicato che fornirà solo il 50% di quanto richiesto (con quantità effettive consegnate pressoché invariate rispetto ieri)». Lo comunica Eni.

Ieri a fronte delle richieste effettuate dalla compagnia italiana Eni, Gazprom aveva comunicato che avrebbe consegnato solo il 65% delle forniture.

Risale a 123,01 euro al MWh il gas naturale sulla piazza di Amsterdam dopo la comunicazione di Gazprom, che fornirà a Eni soltanto il 50% del gas richiesto per oggi. I contratti futures su luglio si mantengono comunque in territorio negativo con un calo dell’1,09%.

Gas: da Gazprom solo il 50% richiesto da Eni

Continua il taglio delle forniture da parte della Russia verso l’Italia. Gazprom ha, infatti, comunicato che oggi fornirà solo il 50% di quanto richiesto dalla multinazionale Eni, pari alla metà di 63 milioni di metri cubi.

Mario Draghi a Kiev: «C’è un uso politico del gas»

«I motivi per i tagli di forniture che colpiscono un po’ tutta l’Europa ci viene detto sono tecnici, una delle spiegazioni è che la manutenzione è difficile a causa delle sanzioni. Da parte della Germania e nostra e di altri riteniamo che queste siano bugie, che in realtà ci sia un uso politico del gas, come c’è un uso politico del grano», aveva detto ieri il premier Mario Draghi, parlando a Kiev dopo l’annuncio della riduzione della fornitura all’Italia da parte di Gazprom.

«Da ieri Gazprom ha annunciato una restrizione dei flussi di gas. Questa restrizione è stata calcolata sulle capacità totali e ieri è stata circa del 10%. Sta di fatto che stiamo ricevendo meno gas e questo impatta non tanto sulle nostre attività giornaliere quanto sugli stoccaggi» ha, invece, aggiunto il ministro della transizione Ecologica Roberto Cingolani. Le motivazioni alla base della riduzione dei flussi «possono essere tecniche, ma anche di pressione politica. Ora noi stiamo monitorando costantemente con gli operatori i flussi e se dovesse trattarsi di una cosa contingente, di uno o due giorni, allora l’emergenza rientra. Se invece dovesse rientrare in una dimensione stabile, per metà della settimana prossima, abbiamo tutti i nostri operatori pronti ad intervenire» ha aggiunto.

 

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Editor: Vittoria Ferrari

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