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Oggi i negoziati in Turchia: stanno davvero aumentando le prospettive di pace?

Negoziati in Turchia: ancora niente pace, ma piccoli passi in avanti verso l’accordo

Si è concluso il nuovo round di colloqui tra le delegazioni russa e ucraina. Questa volta i negoziati si sono tenuti in Turchia, a Istanbul, a distanza di due settimane dagli ultimi, che non avevano portato ad alcuna conclusione.

Oggi gli obiettivi erano il raggiungimento di un cessate il fuoco sul suolo ucraino o un accordo sugli aiuti umanitari per gli sfollati. Secondo il Financial Times, la Russia di Putin non richiederà più la denazificazione dell’Ucraina e sarebbe pronta a permettere a Kiev di entrare nell’Unione Europea, a patto che rimanga non allineata dal punto di vista militare.

Tuttavia, la strada verso la tregua sembra ancora molto stretta. L’Occidente e l’Ucraina insistono che prima si tacciano le armi e poi si affrontino le possibili soluzioni per la pace. Ma fino ad oggi Putin non ha lasciato spazio a questa consequenzialità. Le difficoltà militari di Mosca sono evidenti: pochi giorni fa l’esercito si è ritirato verso il Donbass per concentrare lì la propria azione militare.

Ecco, di seguito, i risultati dell’incontro di oggi.

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Terminati i negoziati in Turchia: ecco cosa è stato deciso

I colloqui proseguiranno nella giornata di domani, nel frattempo l’Ucraina si è detta favorevole alla neutralità solo in caso di garanzie adeguate. Il ministero della Difesa russa, invece, ha dichiarato che verrà ridotta l’attività militare su Chernikiv e Kiev per favorire i dialoghi.

Si è parlato anche di un eventuale incontro faccia a faccia tra Putin e Zelensky. Ma i Russi precisano che sarà possibile organizzarlo solo dopo un accordo tra i rispettivi ministri. Il capo negoziatore russo Medinsky avrebbe anche detto che se il lavoro sui trattati si muovesse con rapidità e si raggiungesse un compromesso, la pace sarebbe un’eventualità vicina.

Insomma, si è sperato in una vera svolta ma anche questa volta dai colloqui si è ottenuto ben poco. Mikhailo Podolyak, capo negoziatore dell’Ucraina, ha ribadito che dovrà esserci prima una pace piena sul territorio ucraino per firmare un qualsiasi tipo di accordo con la Russia.

Negoziati in Turchia: Erdogan fa da mediatore

I negoziati di oggi, come ha riportato il Wall Street Journal, sono avvelenati in tutti i sensi. Infatti, sembra che due delegati ucraini e il magnate Roman Abramovich abbiano mostrato alcuni segni di avvelenamento.

Intanto, arrivano le prime parole di apertura ai negoziati del presidente turco Recep Tayyip Erdogan. «In un momento così critico – ha detto – mi auguro che i nostri incontri e le nostre discussioni siano di buon auspicio per i vostri Paesi, per la nostra regione e per tutta l’umanità».

Dunque, Erdogan chiede un immediato cessate il fuoco e si rivolge a entrambe le delegazioni. «Una pace giusta non avrà un perdente e la continuazione del conflitto non giova a nessuno», ha quindi sottolineato. Secondo lui, questi colloqui possono aprire la strada ad un vertice diretto tra i leader delle due nazioni, Volodymyr Zelensky e Vladimir Putin. «Il mondo intero si aspetta buone notizie da parte vostra», ha fatto sapere. Inoltre, ha definito «amici preziosi» sia Putin che Zelensky.

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Quali sono le prospettive dei negoziati di oggi in Turchia?

Il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, a poche ore dall’incontro ha affermato: «L’obiettivo minimo saranno i corridoi umanitari e quello massimo il raggiungimento di un accordo su un cessate il fuoco». Tuttavia, il ministro degli Interni ucraino, Vadym Denysenkosi, si è detto scettico sulla possibilità di una vera svolta.

I capi delegazioni russa e ucraina, Vladimir Medinsky e David Arakhamia, si stanno incontrando in un faccia a faccia per parlare delle «disposizioni fondamentali del processo negoziale». È quanto ha riportato su Twitter il consigliere di Zelensky, Mykhailo Podolyak, poco dopo l’avvio dei negoziati.

Nel frattempo, arriva l’avvertimento di Kuleba. Oggi, come ha riportato, i negoziatori al tavolo con la controparte russa non dovrebbero bere o mangiare. Infatti, l’allarme arriva all’indomani del presunto avvelenamento ai danni di Abramovich e di due negoziatori ucraini. «Consiglio a chiunque si trovi a negoziare con la Federazione russa di non bere o mangiare e preferibilmente non toccare qualunque superficie», avrebbe detto.

 

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Editor: Susanna Bosio

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