Oggi la Camera dei Deputati discute lo “Ius Scholae”, è atteso da un milione di ragazzi e ragazze
Un milione di ragazzi figli di extracomunitari aspettano che il parlamento decida per il loro futuro
Oggi pomeriggio lo “Ius Scholae”, la proposta di legge che consentirebbe ai figli di immigrati di ottenere la cittadinanza italiana dopo aver completato 5 anni di studio e prima dei 18 anni, è in discussione alla Camera dei Deputati. Il centrodestra vota contro ma Forza Italia si spacca.
Ius Scholae
Oggi la Camera dei Deputati è chiamata a decidere sull’introduzione del cosiddetto “Ius Scholae” che garantirebbe l’ottenimento della cittadinanza italiana per tutti quei ragazzi e ragazzi nati in Italia (o arrivati prima dei 12 anni) e che studiano per almeno 5 anni nelle scuole italiane, senza dover attendere la maggiora età. Secondo l’ISTAT sono più di un milione i minori stranieri in Italia, di cui 870 mila sono studenti. Due terzi dei quali sono nati su suolo Italiano. Il centrosinistra è compatto nel sostenere questa proposta di legge, ma trova la strenua opposizione di Lega e Fratelli d’Italia. Ieri in commissione Affari Costituzionali Forza Italia si è spaccata con un voto a favore e uno contro.
Attualmente l’unico modo per un minore di ottenere la cittadinanza italiana è quello di nascere casualmente e fortunatamente con almeno un genitore italiano. Al contempo, se si nasce in Italia da genitori stranieri non si è italiani fino al compimento della maggiore età. Il testo unico discusso in Commissione prevede di conferire il diritto alla cittadinanza al minore nato in Italia (o arrivato prima dei 12 anni), che ha risieduto ininterrottamente nel Paese, dopo aver studiato per almeno 5 anni in Italia. La cittadinanza non scatterebbe in automatico al quinto anni di studi ma dovrebbe essere richiesta da un genitore o dal minore stesso.
Le reazioni
Secondo Matteo Salvini la cittadinanza “non è un biglietto a premi” e “si decide a 18 anni”, ma a ben vedere sono proprio gli italiani che hanno vinto la lotteria della vita e sono nati a caso italiani. Il PD invece vede nello “Ius Scholae” un passo avanti. “Siamo riusciti, nonostante le difficoltà e l’ostruzionismo di Lega e FdI, a fare un importante passo avanti. La strada è ancora lunga, ma la direzione è quella giusta” ha dichiarato Matteo Mauri, responsabile Pd per le politiche sulla cittadinanza.
Giuseppe Brescia del M5S e presidente della commissione Affari Costituzionali della Camera e relatore del provvedimento commenta così: “lo ‘Ius scholae’ è una risposta pragmatica e semplice a una richiesta di cambiamento diffusa. Non toglie nulla a nessuno, ma aggiunge e crea le condizioni per una società più inclusiva e giusta”.
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Editor: Lorenzo Bossola
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