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Rock,  Spettacolo

moriva Chester Bennington 20 luglio 2017

Il 20 luglio 2017 moriva  Chester Bennington il cantante dei Linkin Park

20 luglio 2017  Chester Bennington, cantante dei Linkin Park si suicida impiccandosi nella sua abitazione a Los Angeles.  Quattro anni sono dopo la tragica scomparsa, sembra  ancora irreale.  La notizia arriva dal magazine TMZ. Il mondo è incredulo, un’intera generazione viene dilaniata.

 

In memoria di Chester Bennington

 

Ho sognato di sparire

Tu eri così spaventata

Ma nessuno ascoltava

Perché a nessun’altro importava

Dopo il mio sogno

Mi sono svegliato con questa paura

Cosa sto lasciando

quando ho finito qui?

 

Quando giungerà il mio momento

Dimentica ciò che ho sbagliato

Aiutami a lasciare da parte delle ragioni che faranno sentire la mia mancanza

Non provare risentimento per me

Quando ti sentirai vuota

Conservami nei tuoi ricordi

E lascia tutto il resto da parte

Lascia tutto il resto da parte

 

Queste il testo di Leave Out All The Rest, uno dei brani imprescindibili nella discografia della band e sicuramente uno dei più emblematici.  Oggi, leggere queste parole, questi versi e le tutto ciò che sono in grado di evocare attraverso la dolcezza straziante e straziata della voce di Chester è come entrare in una vertigine di desolazione senza fine. E’ un impervio di brividi che strisciano sotto la pelle, come quel tormento a cui allude il cantante in Crawling, il brano che maggiormente ha commosso, una volta riproposto nella sua versione live dopo la morte cantante. In onore del frontman, la band ha pagato molti tributi ed omaggi. Quest’anno hanno deciso di ripubblicare il documentario del making of  di Minutes to Midnight, terzo e importantissimo album della band, per ricordare l’amico.

L’eredità di Chester

Oggi la sofferenza che si prova nell’ascoltare le sue canzoni è per lo più causata dalla sua mancanza. Prima quella sofferenza era qualcosa di condiviso con il cantante, ed è proprio questo il punto. La mancanza e lo speciale attaccamento che si prova nei suoi confronti nascono proprio dalla sua capacità di far sentire compreso. Chiunque ha ascoltato la sua musica, l’ha sempre portata dentro di sé, all’interno di  un legame intimo e profondo. Esprimendo le sue paure ed i suoi tormenti Chester Bennington  è stato in grado di aiutare gli altri ad affrontare le proprie tenebre. La sua straordinaria voce, capace di passare da un’armoniosità soave ad una lacerante aggressività,  insieme ailla suggestività dei suoi testi ha rappresentato per il suo intero pubblico un’importante espediente catartico per esorcizzare il dolore ed i momenti bui della vita. Chester Bennington ci ha lasciato un’eredità di comprensione e di empatia, una luce in più…

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La vita di Bennington: Tra abusi e successo

Bennington è nato il 20 marzo 1976 a Phoenix, in Arizona.  La sua passione ed il suo talento per ilc anto sono precoci ma la sua adolescenza è complicata e devastata da traumi ed abusi. Il bullismo, le droghe, l’isolamento lo hanno segnato irreversibilmente. Negli anni aveva riuscì a confidare di avere subito molestie sessuali fin dai sette anni da parte di un ragazzo più grande fino a quando ne aveva 13.  Cominciò a cantare all’inizio degli anni Novanta con i Sean Dowdell and His Friends?, e poi con i Grey Daze, due band locali con cui registrò alcuni EP.  Nel 1999 ottenne un provino per diventare il cantante degli Xero, una band che si era formata pochi anni prima a Los Angeles: fu scelto e nel 2000 registrò il primo disco del gruppo, che nel frattempo aveva cambiato il nome in Linkin Park. Il disco, Hybrid Theorysancì il successo della band, vendendo quasi 5 milioni di copie in un anno.  “One Step Closer”, Crawling”, “Papercut” e “In the End” divennero subito celebri, rimanendo tra I brani più riconosciuti della band e del rock contemporaneo. 

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La Morte di  Chester Bennington

 Il 20 luglio 2027 Chester Bennington  si suicida, impiccandosi nella sua casa di Palos Verdes Estates, a sud di Los Angeles. Aveva 41 anni. Quel giorno era il compleanno di Chris Cornell, il suo caro amico che si era suicidato proprio quel maggio.  I due erano molto legati ed In occasione della sua morte, Bennington aveva pubblicato su Twitter una lettera aperta ed aveva intonato al suo funerale Hallelujah di Leonard Cohen.

 

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