Mame arte OMAGGIO A ETTORE MODIGLIANI, GRANDE DIRETTORE DI BRERA Ettore Modigliani
Arte,  Libri

Omaggio a Ettore Modigliani, grande direttore di Brera

Un libro importante che consiste in una bellissima storia che merita di essere letta. Le “Memorie” (finora inedite), sono redatte dallo stesso Ettore Modigliani nei suoi ultimi anni di vita con uno stile brillante e coinvolgente.

La casa editrice Skira rende ora omaggio ad Ettore Modigliani, pubblicando questo volume dal titolo “Ettore Modigliani Memorie La vita movimentata di un grande soprintendente di Brera“. Il libro è a cura di Marco Carminati con un saggio introduttivo di James Bradburne, attuale Soprintendente di Brera.

Vita movimentata e avventurosa, quella del soprintendente di Brera  dal 1908 al 1935. Un libro rende omaggio a Ettore Modigliani.

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Ettore Modigliani – Ritratto

Una vita al servizio del patrimonio artistico italiano

Direttore della Pinacoteca di Brera dal 1908 al 1935, soprintendente della Lombardia dal 1910 al 1935 e organizzatore della mostra più importante sull’arte antica italiana: quella di Londra del 1930.

Modigliani ha vissuto esaltanti momenti professionali, come l’esposizione a Brera della Gioconda di Leonardo da Vinci nel 1913, il recupero delle opere d’arte trafugate dall’Austria all’Italia nel 1920, il grande riordino della Pinacoteca Braidense e la fondazione dell’Associazione degli Amici di Brera.

Grandi soddisfazioni ma anche cocenti disfatte. Le leggi razziali del 1938, lo costrinsero a lasciare Brera e a nascondersi tra i monti delle Marche. Riuscì a tornare a Brera solo nel ’45, ma come ispettore incaricato. Fu reintegrato nel suo ruolo di soprintendente nel 1946 ma per pochissimo tempo; morì nel 1947.

L’eredità di Fernanda Wittgens

Sarà Fernanda Wittgens, la sua più fedele e stretta collaboratrice, a portare a compimento il sogno del suo “maestro”. Nel 1950 Brera riaprirà più bella e viva di quanto lo fosse mai stata.

Alla presentazione del libro alla Pinacoteca di Brera..

Hanno parlato Pietro Pontremoli, Marco Carminati e James Bradburne. Il primo, nipote di Modigliani, ha ricordato la figura del nonno, coltissimo, poliglotta, con tre lauree, soprattutto durante il periodo in cui tutta la famiglia si era rifugiata nelle Marche per sfuggire a fascisti e tedeschi.

È lui che ha fornito a Carminati il materiale dattiloscritto e corretto a mano con le memorie che Modigliani ha scritto fino al gennaio del 1946. Materiale che il curatore del libro ha definito:“una miniera di fatti, aneddoti, storie esilaranti ma anche drammatiche, con frasi in milanese…” citando varie situazioni raccontate nel libro come il colloquio – molto schietto – con Mussolini o la frequentazione con D’Annunzio o l’amicizia e complicità con quel Monsignor Ratti che diverrà poi papa. Bradburne ha parlato della “memoria”, della necessità di “ricordare” citando più volte altri due grandi soprintendenti di Brera: Rossoli e la Wittgens.

 

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