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Omicidio a Civitanova: chi è Filippo Ferlazzo, l’uomo 32enne che ha ucciso Alika

Chi è Filippo Ferlazzo, l’aggressore dell’omicidio a Civitanova

Filippo Ferlazzo, 32 anni, è colui che venerdì scorso, 29 luglio, ha ucciso a Civitanova Marche il venditore ambulante nigeriano Alika Ogorchukwu. Ieri ha trascorso due ore e mezza con il suo avvocato d’ufficio, Roberta Bizzarri, rivelando di soffrire di alcuni seri disturbi psichiatrici.

Non è ancora chiaro se il suo racconto nasconda una strategia. Sicuramente Ferlazzo sarà presto sottoposto a una perizia psichiatrica, ma da alcune fonti arriva già la conferma che l’uomo sarebbe uno “psicopatico antisociale“, diagnosticato in gioventù a Salerno.

Omicidio a Civitanova: Filippo Ferlazzo soffre di disturbi psichiatrici?

“Sono invalido civile al 100% e ho problemi psichiatrici. Mia madre Ursula ha tutti i documenti del Tribunale di Salerno: mi hanno giudicato bipolare e border-line“, ha spiegato Filippo Ferlazzo all’avvocato Roberta Bizzarri all’interno del carcere di Montacuto, Ancona, dove ora si trova.

Ferlazzo, 32 anni, nato in Austria ma cresciuto a Salerno, viveva da qualche anno nelle Marche. Secondo alcune fonti, in passato aveva già mostrato episodi di aggressività, ma negli ultimi anni la madre Ursula non era stata più in grado di controllare che il figlio si curasse a causa della distanza. In questo periodo Ferlazzo lavorava come operaio nella fonderia Steve Stampi, a Civitanova Alta, con un contratto a tempo determinato.

All’avvocato ha spiegato che il motivo che lo ha spinto a commettere l’omicidio sarebbe stato lo strattonamento ricevuto dalla compagna Elena da parte del nigeriano Alika, che stava chiedendo loro l’elemosina. “Voleva far capire all’uomo che non ci si comporta così”, ha spiegato il suo avvocato.

Filippo Ferlazzo: la posizione giudiziaria

Si attende per lunedì l’interrogatorio di garanzia per la convalida del fermo di Filippo Ferlazzo. Martedì, invece, ci sarà l’autopsia sul corpo di Alika Ogorchukwu e verrà eseguita dal medico legale Ilaria De Vitis per capire se la causa della morte sia stato lo strangolamento.

“Io ho paura del carcere avvocato. Ho paura che adesso la mia vita sia finita”, queste le parole dell’uomo mentre l’avvocato Bizzarri si allontanava dalla sala colloqui del carcere.

 

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Editor: Susanna Bosio

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