Omicidio Regeni: ucciso dai servizi segreti egiziani
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Omicidio Giulio Regeni: «Ucciso dai servizi segreti egiziani». Come l’Egitto collaborava con la Francia

EGITTO: L’OMICIDIO DI GIULIO REGENI «UCCISO PER UNA RIVALITà TRA SERVIZI SEGRETI». I RAPPORTI CON LA FRANCIA

La testata giornalistica Disclose sta pubblicando negli ultimi giorni i documenti che attesterebbero la collaborazione tra l’Egitto di Al Sisi e la Francia di Macron e Hollande. I Paesi erano coinvolti nella sparizione di centinaia persone, tra cui anche l’omicidio di Giulio Regeni.

GIULIO REGENI, UCCISO DAI SERVIZI SEGRETI EGIZIANI

Le indagini della procura di Roma avevano già accertato che Giulio Regeni era spiato dalla National Security, il servizio segreto civile egiziano. Giulio Regeni, nato a Trieste, si trasferì in Egitto, dove svolse una ricerca sui sindacati indipendenti egiziani all’Università Americana del Cairo. Fu ritrovato il 3 febbraio nelle vicinanze di una prigione dei servizi segreti egiziani, in un fosso, nudo, con il corpo mutilato da segni causati sicuramente da un lungo pestaggio. Tagli, ossa rotte e denti rotti, lividi erano sul corpo di Giulio. La sua sparizione avvenne proprio nel periodo in cui Francia ed Egitto collaboravano.

Ora la testata Disclose, però, con le indagini e i documenti che sta pubblicando negli ultimi giorni ha fatto emergere altre due circostanze. La prima è che la Francia fin dall’inizio non aveva alcun dubbio che Regeni fosse stato sequestrato e poi ucciso dagli uomini di Al Sisi; la seconda circostanza è il risultato di una rivalità tra servizi segreti, il Mid, il dipartimento di Intelligence militare e la National security. Questo quanto riporterebbe un cablo dell’ambasciata francese del 30 ottobre 2017. Inoltre, un ambulante, che Regeni contattò per le sue ricerche universitarie, tradì il ragazzo e lo vendette ai servizi segreti, pensando fosse una spia.

I RAPPORTI SEGRETI TRA EGITTO E FRANCIA

La testata giornalistica investigativa Disclose continua ad indagare sull’operazione Sirli e la collaborazione tra Egitto e Francia. Al Sisi, Hollande e Macron avrebbero dovuto collaborare a scopi antiterroristici mettendo in sicurezza la frontiera con la Libia. Ma dietro questa missione, c’erano altri scopi. A collaborare con i due paesi c’erano anche tre società, la Nexa, Ercom-Suneris e Dassault Systèmes. Queste aziende vendevano software, che hanno permesso di intercettare miliardi di comunicazioni telefoniche e internet, localizzando le posizioni degli utenti: un sistema di sorveglianza che il Cairo avrebbe sfruttato per arrestare migliaia di oppositori politici e dissidenti. L’operazione è iniziata nel febbraio 2016, proprio quando Giulio Regeni si trovava al Cairo. Il Cairo ha usufruito di questa impresa a proprio favore, informando sempre lo Stato francese, quindi Macron e Hollande, dei crimini.

 

Editor: Vittoria Ferrari

 

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