Dizionario Arte

Oppenheim, Dennis

Oppenheim, Dennis. Artista americano, tra i fondatori della land e della body art. Attorno alla metà degli anni Sessanta entra in contatto con diversi esponenti del mondo artistico newyorkese, fra cui Robert Smithson, Walter de Maria e Michael Heizer.

Da una volontà di radicale messa in discussione dell’opera d’arte tradizionale e dei relativi circuiti espositivi, nascono nel 1967 i primi interventi sul territorio (Oakland Wedge, 1967): alla permanenza e all‘autonomia del manufatto artistico si contrappongono le tracce effimere lasciate da Oppenheim su paesaggi innevati (Annual Rings, 1968) o agricoli (Cancelled Crop, 1969), che poi fotografa.

Sulla base di presupposti analoghi

Sulla base di presupposti analoghi -di matrice concettuale -e attraverso performance videoregistrate, fa del proprio corpo il nuovo ricettacolo dell’opera (in Reading Position for Second Degree Burn, 1970, l’artista impressiona la pelle del suo torace esponendolo per delle ore al sole con un libro appoggiato sopra), in seguito agendo su altri, come i propri figli (Stage Transfer Drawing, 1974) o su marionette meccaniche (Theme for a Major Hit, 1974).

A partire dalla fine degli anni Settanta Oppenheim, Dennis si cimenta nell’assemblaggio di enigmatici macchinari (una sorta di sviluppo su scala monumentale del Grande Vetro duchampiano), metafore dei processi di pensiero legati al fare artistico, composte da scheletri d’acciaio, carrucole, ingranaggi, nastri trasportatori ecc.

(Diamond Cutter’s Wedding, 1979). Nel decennio successivo si inaugura un’ennesima direttrice di ricerca, col recupero di oggetti anonimi abbinati secondo associazioni ironiche e spiazzanti (in Two Objects, 1989, si assiste all’accoppiamento di una sedia con una poltrona).

Nascita: Electric City06-09 1938 ; Morte:21-01 New York

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