OVH down
Attualità,  Hi Tech

OVH, down persiste, quando si potrà riaccedere ai siti?

OVH, ancora in down migliaia di siti web a causa dell’incendio al datacenter. Quando sarà risolto il problema? Si poteva prevenire?

A un giorno dall’incendio di OVH, uno dei principali provider europei di servizi cloud, con sede a Strasburgo, le pagine di decine di migliaia di clienti sono ancora in down e irraggiungibili. Restano al momento ignote le cause dell’incidente. Il numero uno Octave Klaba dichiara pubblicamente che l’azienda è al lavoro per ripristinare i datacenter. I primi risultati in 1-2 settimane. L’evento deve far riflettere sulle limitazioni delle attuali infrastrutture cloud.

OVH in down, la situazione

Cosa succede quando un’azienda leader nella fornitura di server informatici, con oltre un milione e mezzo di clienti nel mondo, vede andare in fumo i suoi datacenter? La risposta la stanno sperimentando nella pratica i numerosi user di OVH, i cui siti web sono irraggiungibili da ore. Tutto è cominciato nella notte fra 9 e 10 Marzo, quando un incendio, la cui origine è ancora da accertare, è divampato nella sede dei server di OVH, a Strasburgo. Nessun ferito, ma il datacenter Sgb2 è stato duramente colpito; inaccessibile il sito, e dunque impossibile riattivare anche Sgb1, Sgb3 ed Sgb4.

 

OVHcloud

 

L’azienda francese rappresenta il 2% del mercato cloud in Europa, con una crescita annua del 20% e un profitto dichiarato di 500 milioni. Fra i beneficiari colpiti dal down figurano i siti di diverse PA italiane, come i comuni di Pavia e Seveso, e di istituzioni quali il Centre Pompidou e il Laboratorio Nazionale di Cybersecurity italiano.

Parla l’AD Klaba, i tempi del recovery

In una situazione ancora molto caotica, che potrebbe coinvolgere anche alcune sezioni del sito dell’Agenzia delle Entrate, parla Octave Klaba. Il CEO di OVH a raccomandato ieri via Twitter ai clienti dell’azienda di attivare il “Disaster Recovery Plan” per proteggere i dati. Ma quali sono le tempistiche per il ripristino dei siti al momento inutilizzabili? Le prime operazioni saranno per riattivare i datacenter Sgb3, Sgb1 ed Sgb4, in quest’ordine, entro il 19 Marzo. Più lento il recupero di Sgb2, da dove l’incendio è divampato.

L’evento ha dimostrato con estrema chiarezza quanto l’attività di molte istituzioni e realtà che hanno nel traffico web una parte cruciale dei propri profitti sia appeso a un filo. Un incidente è pur sempre un incidente, ma a facilità con cui le fiamme si sono propagate attraverso tre diversi datacenter evidenzia delle lacune nella progettazione del campus. Inoltre, come affermato da Michele Zunino per Wired:

Non basta smaterializzare un processo portandolo dalla propria azienda a un data center, ma occorre ripensare e progettare i nostri sistemi in modo più resiliente.

Il fatto che l’interfaccia web di molte istituzioni sia ancora vincolato alla presenza e al funzionamento di supporti fisici stimola una doverosa riflessione sulle necessità di rinnovamento del settore. Specialmente in un periodo in cui le attività in presenza sono ridotte all’osso. Specialmente se parliamo dell’ottavo provider d’Europa.

 

Octave Klaba

 

Leggi anche:

PREVISTA CHIUSURA WEEKEND, QUALI RESTRIZIONI DAL NUOVO DPCM

INSTAGRAM: ARRIVANO I SOTTOTITOLI AUTOMATICI PER LE IG STORIES

ILIAD DOWN, COS’È SUCCESSO? MALFUNZIONAMENTO RISOLTO

 

 

Vuoi ricevere Mam-e direttamente nella tua casella di posta? Iscriviti alla Newsletter, ti manderemo un’email a settimana con il meglio del nostro Magazine.

CLICCA QUI PER SAPERNE DI PIÙ!