PAIK, NAM. JUNE
PAIK, NAM. JUNE . Artista coreano, considerato uno dei pionieri della videoarte. Dopo studi di musica e arte a Tokio, nel 1958 si stabilisce in Germania dove collabora con artisti come John Cage, Karlheinz Stockhausen e Joseph Beuys, aderendo al gruppo Fluxus nel 1962.
Le basi della sua produzione si formano in questo ambiente artistico sperimentale, promotore di una nuova estetica fondata sull’interdisciplinarietà dei mezzi nel processo creativo. Sostenendo le potenzialità espressive e comunicative della tecnologia nella società globale, dagli anni Sessanta sceglie il video come mezzo di ricerca privilegiato.
Nella sua prima videoinstallazione (13 distorted tv sets, 1963) PAIK, NAM. JUNE, destruttura il nuovo medium, di cui avverte la potenzialità massificatrice di riproduttore meccanico della realtà, creando un astratto assemblaggio visivo-sonoro di immagini distorte magneticamente.
Trasferitosi a New York nel 1964, PAIK, NAM. JUNE sperimenta ripresa e registrazione dell’immagine con portapack, la prima telecamera portatile di Sony, creando i primi video d’arte (Café Gogo, 1965). Negli anni Settanta continua la produzione di opere video (Global Groove, 1973; TV Buddha, 1974), collabora a performance con diversi artisti come Merce Cunningham e la violoncellista Charlotte Moormann (Opera Sextronique, 1967; TV Bra for living sculpture, 1969; TV Cello, 1971) e studia le potenzialità del mezzo costruendo un sintetizzatore per manipolare l’immagine analogica.
Negli anni Ottanta nascono i primi progetti di comunicazione globale basati sulla tecnologia satellitare (Goodmorning Mr. Orwell, 1984; Bye bye Kipling, 1986): esperimenti di televisione gestita da artisti, che trasmette in diversi paesi programmi d’arte con l’intento di fondere, in diretta, lingue e culture distanti tra loro.
Nascita: Seul 1932; Morte: Miami 2006
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