Dizionario Arte

Panza di Biumo, Giuseppe

Collezionista italiano. Dal 1956, insieme alla moglie Giovanna, comincia ad acquistare lavori astratti di artisti allora emergenti (Mark Rothko, Franz Kline, Robert Rauschenberg, Jean Futrier, Antoni Tápies), cogliendo sul nascere i fermenti più innovativi dell’arte del suo tempo. Negli anni Sessanta e Settanta arricchisce la collezione con opere pop (Claes Oldenburg, Roy Lichtenstein, James Rosenquist, George Segal), minimalisti (Richard Serra, Bruce Nauman, Robert Morris, Carl Andre), concettuali (Joseph Kosuth, Sol LeWitt, Jan Dibbets) e di arte ambientale (Robert Irwin, James Turrell, Maria Nordman), continuando a scommettere anche negli Ottanta e Novanta sulle tendenze meno rappresentate dai circuiti ufficiali. In un primo momento dispone i pezzi all’interno della propria abitazione milanese, per poi trasferirli -dal 1969 -nella settecentesca Villa Menafoglio Litta Panza (Biumo, Varese), acquistata dal padre nel 1935 e restaurata dall’architetto Piero Portaluppi, dando vita ad un ambiente espositivo in cui l’arte contemporanea dialoga con un contesto architettonico ricco di storia.

Dagli anni Ottanta, attraverso vendite e donazioni, ha inizio lo smembramento della collezione per gruppi omogenei di opere, oggi ospitati al MOCA di Los Angeles, al Guggenheim di New York, al Museo Cantonale d’Arte di Lugano e, in Italia, al Palazzo Ducale di Sassuolo, al MART di Trento e Rovereto. Nel 1996 Villa Menafoglio viene donata al FAI insieme a 133 opere di arte contemporanea e alla collezione d’arte primitiva africana e precolombiana.

Nascita: Milano 1923; Morte: Milano 2010

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