Pascali, Pino
Dizionario Arte

Pascali, Pino

Artista italiano. Nel 1955 si trasferisce a Roma, dove segue i corsi di scenografia tenuti da Toti Scialoja all’Accademia di Belle Arti, dove si diploma nel 1959. Fatta eccezione per alcuni assemblaggi di ascendenza neodada -mai esposti e in seguito distrutti -gli anni fino al 1965 lo vedono impegnato in un’intensa attività nel mondo della televisione e del cinema, come pubblicitario e scenografo. Pascali ha così modo di sperimentare svariate tecniche di costruzione e materiali di origine industriale -fibre acriliche, polistirolo, plastica ecc. -di cui si servirà per realizzare le sue opere.

A partire dal 1964 lavora ai Pezzi anatomici di donna (Grande bacino di donna, 1964, una struttura in legno rivestita di tela), ai quali seguiranno, nel breve volgere di quattro anni (Pascali muore prematuramente in un incidente motociclistico), le serie fondamentali delle Armi (Missile “Colomba della pace”, 1965, riprodotto a grandezza naturale assemblando materiali di recupero), delle Sculture bianche (La ricostruzione del dinosauro, 1966), degli Elementi naturali (32 mq di mare circa, 1967, 30 vasche quadrate riempite con acqua colorata) e della Ricostruzione della natura (Vedova blu, 1968, un gigantesco ragno di legno ricoperto con pelo acrilico; Bachi da setola, 1968, in setole sintetiche). Solo in parte identificabili con le ricerche della pop art e dell’ arte povera, i suoi oggetti vivono di un’ambiguità costitutiva, sospesi fra impegno e giocosa ironia, fra carattere primigenio ed esibita artificialità dei materiali e dei procedimenti di costruzione. L’estrema cura per gli aspetti formali e costruttivi del suo lavoro, così come la predilezione per la scala monumentale, sono tesi a conferire evidenza scenica alle opere, legate alla spiazzante precarietà del loro evento espositivo.

Bari, 19 ottobre 1935 – Roma, 11 settembre 1968

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