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Patrick Zaki: in attesa della prossima sentenza si richiede al governo la cittadinanza italiana

Molti chiedono al governo di assegnare la cittadinanza italiana a Patrick Zaki

Da pochi giorni è uscito di prigione Patrick Zaki, il giovane studente egiziano dell’Università di Bologna. Dopo 22 mesi di detenzione, la scarcerazione è stata disposta in un’udienza del tribunale di Mansoura, che lo ha rinviato a giudizio nella prossima udienza del 1° febbraio.

In attesa, quindi, della nuova sentenza, arrivano al governo molte richieste di adempiere all’impegno di garantire a Zaki la cittadinanza italiana.

La mozione del Pd per dare a Patrick Zaki la cittadinanza

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Lo scorso 7 luglio la Camera aveva approvato la mozione proposta dal Partito Democratico di conferire la cittadinanza a Patrick Zaki. Il documento, firmato per primi da Lia Quartapelle e Filippo Sensi, impegnava lo Stato anche nel continuare a monitorare lo svolgimento delle udienze processuali e le condizioni di detenzione del ragazzo.

Inoltre, si prevedeva “il sostegno dell’immediato rilascio di Zaki e di tutti i prigionieri di coscienza, difensori dei diritti umani, giornalisti, avvocati e attivisti finiti in carcere solo per aver esercitato i loro diritti fondamentali“.

Nel frattempo però, non si è fatto più nulla per procedere con l’assegnazione della cittadinanza. Alcune città italiane stanno proponendo la possibilità di garantirgli la cittadinanza onoraria. Ma sono pochi i comuni che prendono una vera posizione al riguardo.

Liliana Segre è favorevole alla cittadinanza per Patrick Zaki

La Senatrice a vita Liliana Segre è da sempre favorevole alla concessione della cittadinanza italiana a Patrick Zaki. Negli ultimi giorni, dopo la notizia della sua liberazione, ha affermato: «Rimango convinta che gliela si debba concedere. Mi ero autoproclamata idealmente sua “nonna”, figuriamoci se non aprirò la porta a questo “nipote” che spero di riabbracciare qui in Italia quanto prima».

La Segre si è sentita molto vicina all’esperienza del ragazzo. «Nessun giovane dovrebbe mai finire in una cella – ha detto – ed essere privato della libertà senza aver fatto niente di male. A me successe a 13 anni e so bene cosa significa».

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Salvini: da cittadinanza spot a italianità de facto

Il leader della Lega Matteo Salvini sembra aver fatto un dietrofront sulla concessione della cittadinanza a Zaki. Infatti, se prima si trattava di “una cittadinanza spot che non porta a risolvere i problemi”, ora invece si dice “felice che un italiano possa ritornare in Italia”.

Questo suggerisce che Salvini in pochi mesi sia arrivato effettivamente a riconoscere allo studente di Bologna una forma di italianità.

In realtà però, Zaki non può ancora tornare in Italia per il momento. Il 1° febbraio dovrà presentarsi nuovamente in Aula per affrontare il nuovo processo. E prima di allora non è previsto un ritorno a Bologna.

 

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Editor: Susanna Bosio

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