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Patrick Zaki: l’udienza rinviata al 6 aprile

Oggi a Mansoura l’udienza decisiva per lo studente egiziano liberato a dicembre dopo 22 mesi in carcere: il giudice ha deciso di rinviare il giudizio al 6 aprile

Oggi 1° febbraio c’è stata l’udienza decisiva per Patrick Zaki. Sarà il giudice a decidere se chiudere il caso, rinviarlo a giudizio oppure farlo ritornare in carcere, dove ci ha già trascorso 22 mesi. Studente all’Università di Bologna era stato scarcerato l’8 dicembre 2021. Ma le accuse per istigazione alla violenza, terrorismo e proteste e gestione di un account social che avrebbe come scopo quello di minare la sicurezza pubblica sono rimaste.

Patrick Zaki: rinviato a giudizio il 6 aprile

Oggi 1° febbraio si è tenuta l’udienza decisiva per lo studente egiziano Patrick Zaki, però, è stato rinviato a giudizio. Questa la decisione presa dal tribunale di Mansoura. Lo stesso tribunale aveva scarcerato il ricercatore. Non finisce ancora qui, quindi, per Patrick Zaki. Il ricercatore è entrato al Palazzo di Giustizia di Mansoura poco dopo le 10. La decisione è arrivata nel corso di un’udienza tra giudici, imputato e legali.

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Patrick Zaki: «L’Egitto è il mio Paese. Non lo abbandono»

Prima dell’udienza Patrick Zaki ha rilasciato un’intervista a Repubblica, dove il ragazzo svela i suoi piani per il futuro. «Il più immediato è tornare a Bologna, il prima possibile e rimanere lì per un periodo lungo. Spero di essere con i miei colleghi per l’inizio del prossimo semestre, che è fra pochi giorni. Cosa succederà dopo non lo so: so che continuerò a lavorare sui diritti umani».

Il ricercatore non ha, però, intenzione di scappare: «Non lascerò l’Egitto per sempre. Il mio lavoro riguarda l’Egitto. Non voglio scappare. Io partirò quando si potrà ma la mia famiglia resterà qui: verrà a trovarmi certo, ma questo è il mio Paese».

Il ragazzo è pronto anche a tornare in carcere: «Sono pronto per ogni possibilità. Mi sono allenato per mesi. A ogni udienza di quei 22 mesi mi sono presentato sapendo che poteva non essere risolutiva, che rischiavo di rimanere in cella. Non mi sono mai illuso. Certo, ogni volta in cui ho capito che dovevo tornare dentro è stato difficile: ogni momento, ogni ora, non solo ogni giorno e ogni settimana in prigione è dura e lascia una cicatrice profonda».

Tra i suoi piani per il 2022 c’è quello di vedere i Mondiali dal vivo.

Il ringraziamento a David Sassoli

Il ricercatore ci ha tenuto a ringraziare l’ex Presidente europarlamentare David Sassoli, per quello che fatto per lui: «Gli sono davvero grato e vorrei che la sua famiglia lo sapesse». Ma ci ha tenuto a ringraziare anche l’Università di Bologna, la professoressa Monticelli e tutte le persone che lo conoscono e lo hanno appoggiato in questi mesi. «Grazie ai diplomatici italiani qui al Cairo».

 

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