Pazienza a 30 anni dalla morte 16 giugno 1988
Oggi, 16 giugno 2018, sono passati trentanni dalla morte del fumettista Andrea Pazienza. Ricordiamo la sua vita e le sue opere.
Andrea Michele Vincenzo Ciro Pazienza nacque a San Benedetto del Tronto il 23 maggio 1956 e morì a Montepulciano il 16 giugno 1988. Durante la sua vita fu un fumettista, pittore e insegnante di italiano.
È ritenuto ancora oggi uno dei più rappresentativi artisti della sua generazione.
Gli inizi della sua carriera
Pazienza cresce a San Severo, in provincia di Foggia, ma all’età di dodici anni, si trasferisce per studio a Pescara. Nella città abruzzese si iscrive al liceo artistico “G. Misticoni” e stringe amicizia con l’autore di fumetti Tanino Liberatore.
Nel 1974 si iscrive al DAMS di Bologna che però lascia a due esami dalla laurea. Vive gli anni della contestazione bolognese legata al Movimento del ’77. Anni e movimento che faranno da sfondo al fumetto Le straordinarie avventure di Pentothal, primo lavoro di Pazienza.
In quella facoltà incontrerà altri artisti e scrittori come lui, possiamo ricordare, per esempio, Pier Vittorio Tondelli, Enrico Palandri, Gian Ruggero Manzoni, ma anche Freak Antoni e Francesca Alinovi.
Nel 1977 entrerà a far parte del gruppo che realizza la rivista Cannibale, fondata da Stefano Tamburini e Massimo Mattioli e dal 1979 al 1981 collabora col settimanale di satira Il Male. È grazie al lavoro in queste due riviste e alle personalità lì conosciute che riuscirà a realizzare il mensile Frigidaire.
Tra i personaggi per Frigidairie si possono elencare Francesco Stella e L’investigatore senza nome. Nello stesso periodo realizza anche copertine di dischi, un calendario, alcuni poster, e spot grafici.
Oltre al fumetto
Nella sua vita ci fu spazio anche per l’insegnamento, dapprima presso la Libera Università di Alcatraz (Santa Cristina di Gubbio) di Dario Fo, poi nel 1983 a Bologna alla Scuola di Fumetto e Arti Grafiche Zio Feininger.
Successivamente con impegno si dedica anche alla realizzazione di manifesti cinematografici, tra i quali quello della Città delle donne di Fellini nel 1980; videoclip come quelli di Milano e Vincenzo di Alberto Fortis e Michelle dei Beatles per il programma di Rai1 Mister Fantasy; copertine di dischi e campagne pubblicitarie. Per il teatro realizzerà locandine e scenografie.
Le droghe
Purtroppo il successo riscontrato nel lavoro lo fa avvicinare alle droghe, specialmente all’eroina. Nell’ultimo periodo si alterneranno periodi in cui riesce a distaccarsene, e periodi in cui non riesce a farne a meno, ricadendo nel tunnel.
Ben presto viene bollato come “tossico”, comincia a lavorare di meno e viene abbandonato dalla fidanzata storica, Elisabetta Pellerano.
Nel 1984 si trasferisce a Montepulciano e qui, dopo essersi apparentemente disintossicato, conosce la fumettista Marina Comandini nel giugno 1985. E un anno dopo la sposa.
La morte
Nella notte del 16 giugno 1988 muore improvvisamente a Montepulciano. La moglie Marina Comandini disse che il marito si chiuse in bagno e, dopo circa venti minuti, sarebbe stato trovato morto. La causa ufficiale non fu mai rivelata dalla famiglia, lasciando intendere che fosse deceduto per cause naturali.
Invece secondo Sergio Staino era tornato in Italia dopo un soggiorno per disintossicarsi in Brasile. Subito dopo il suo sbarco in Italia gli chiese un’ingente somma di denaro. Dopo averla ottenuta avrebbe comprato dell’eroina morendo il giorno successivo per overdose.
È sepolto nel cimitero di San Severo. Aveva detto al padre: “Se mi dovesse succedere qualcosa, voglio solo un po’ di terra a San Severo, e un albero sopra“.
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