Pennacchi
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Pennacchi, morto lo scrittore vincitore del Premio Strega

È morto lo scrittore Antonio Pennacchi, autore di “Canale Mussolini” e “Il fasciocomunista. Vita scriteriata di Accio Benassi”

Antonio Pennacchi è morto improvvisamente a causa di un infarto nella sua casa di Latina a 71 anni.

Lo scrittore è nato a Latina nel 1950. Ha lavorato per trent’anni come operaio dell’Alcatel Cavi. Si è sempre dedicato alla politica, inizialmente nelle file del Msi e poi in quelle del Partito Marxista-leninista Italiano. Ha poi aderito al Psi, alla Cgil e poi alla Uil. Si è laureato in Lettere e filosofia nel 1983 con una tesi su Benedetto Croce. Ha poi intrapreso la carriera di scrittore.

Noto come lo scrittore fasciocomunista, scrisse infatti un romanzo autobiografico nel 2002 “Il fasciocomunista. Vita scriteriata di Accio Benassi”, da cui nel 2007 è stato girato il film “Mio fratello è figlio unico“, diretto da Daniele Lucchetti. La pellicola ha avuto grande successo al botteghino, ha vinto un premio al Festival di Cannes. Nonostante questo Pennacchi ha polemizzato con il regista sostenendo che nella seconda parte del film la trama del libro sarebbe stata totalmente sconvolta. Accio è un autoritratto di Pennacchi. Ma è anche il ritratto di una generazione che crede in qualcosa e si ribella. Racconta la certezza delle idee in contrasto con l’incertezza della giovinezza.

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Pennacchi: le opere, il successo e il Premio Strega

Pennacchi nelle sue opere racconta l’area di Latina e dell’Agro Pontino, territorio vicino alla capitale e allo stesso tempo lontano. Racconta la gente, chi soffre, chi vive ai margini della società.

Scrisse “Mammut”, il suo primo romanzo, nel 1994. Racconta le battaglie dell’operaio Benassi, ma soprattutto le sue sconfitte. Rievoca l’esperienza dello stesso Pennacchi, anche lui operaio. Il romanzo fu pubblicato dopo 8 anni, perché rifiutato da 33 editori.

Il successo arriva con “Canale Mussolini” (2010), finalista al Premio Campiello e vincitore del Premio Acqui storia. Con questo romanzo Pennacchi trionfò al Premio Strega. L’autore parla della gente e della terra. L’autore parla dell’Italia operaia e contadina dal primo decennio del Novecento alla Seconda Guerra Mondiale. Parla delle famiglie di mezzadri che si sono trasferite alla ricerca di terra fertile intorno al Canale Mussolini, in Lazio, dal Veneto, dall’Emilia e dalla bassa Padana. Ma purtroppo la gente del posto non vede bene i nuovi arrivati, giungendo quindi all’odio e alla violenza.

Ha scritto “Palude. Storia d’amore di spettri e di trapianti” (1995), “Storia di Karel” (2013), “Camerata Neandertal. Libri, fantasmi e funerali vari” (2014), “Canale Mussolini. Parte seconda” (2015), “Il delitto di Agora” (2018) e “La strada del mare” (2020).

Pennacchi ha raccontato l’Italia che lavora e fatica nella speranza di un futuro migliore.

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