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Pensioni 2022: aumenti in arrivo per il nuovo anno, fino all’1,7% in più causa inflazione

Novità per le pensioni del 2022: aumenti in arrivo fino all’1,7%

Non solo Quota 102, la proroga di Opzione donna o l’estensione della platea per l’Ape sociale. Ci sono altre novità riguardanti le pensioni per il 2022: in arrivo dei micro-aumenti per chi si è già ritirato dal lavoro. Da domani, 4 gennaio, le pensioni vedranno la rivalutazione dovuta all’inflazione che nell’ultimo anno si è potentemente rialzata causando la cosiddetta “perequazione”.

Da questo mese, quindi, scatteranno gli aggiornamenti delle rendite in base all’aumento del costo della vita. Non saranno comunque aumenti troppo significativi.

Pensioni 2022: fissato il tasso di rivalutazione all’1,7%

Dopo due anni di inflazione zero, da domani il provvedimento fisserà in misura definitiva il tasso di adeguamento delle pensioni al costo della vita. Il decreto ha fissato all’1,7% il tasso di rivalutazione provvisoria da applicare dal primo giorno del 2022. Nei primi tre mesi, però, verrà limitato calcolando un aumento solo dell’1,6%, in primavera ci sarà poi il conguaglio della differenza.

Un’altra novità è la fine delle “fasce Letta” con un ritorno ai tre “scaglioni Prodi”. Questi sono considerati più convenienti perché le percentuali non si applicano a tutto l’assegno ma con un meccanismo simile all’Irpef. Dunque, le decurtazioni del tasso di rivalutazione si applicheranno solo sulle quote di assegno superiori a certe soglie.

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Come si applica la rivalutazione sulle pensioni per il 2022

La rivalutazione dell’1,7% non sarà uguale per tutti. Si prevedono tre fasce. La prima con il 100% di rivalutazione, quindi l’1,7%, fino a quattro volte il minimo dell’importo. La seconda al 90% (1,53%) oltre quattro e fino a cinque volte il minimo. La terza, infine, con il 75% di rivalutazione (1,275%) oltre cinque volte il minimo, quindi oltre i 2.577 euro mensili.

L’Inps stima un aumento di 25 euro per le pensioni da 1.500 euro mensili, 34 per quelle da 2mila euro, 42 per le pensioni da 2.500, 55 per quelle da 3.500 e 61 euro per quelle da 4mila.

Il decreto sulla perequazione determina allo stesso tempo un aumento del trattamento minimo Inps. Passerà quindi da 515,58 euro mensili a 523,83.

Questi aumenti non si vedranno da subito. Per non sforare i tempi, l’Inps ha utilizzato per gli assegni con decorrenza gennaio l’indice di perequazione disponibile dallo scorso 15 ottobre e pari all’1,6%. Con la rata di marzo 2022, quando è atteso il conguaglio dei benefici derivanti dai primi due mesi di applicazione delle nuove aliquote, verranno versate anche le differenze spettanti.

 

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Editor: Susanna Bosio

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