Peppino Prisco: chi fu l’Alpino interista a 100 anni dalla nascita
Peppino Prisco: l’Alpino interista nasceva oggi 100 anni fa
Peppino Prisco a 100 anni dalla nascita. In questo anno molto turbolento per la “sua” Inter chissà cosa avrebbe detto l’avvocato Peppino Prisco. Sicuramente sarebbe rimasto contento per il 19° scudetto dopo oltre dieci anni di digiuno. Oggi ricorrono i 100 anni dalla sua nascita.
Personaggio tutto d’un pezzo, la sua vita è legata con l’Inter, così come quella dell’Inter è stata legata a Prisco. Non solo: fu anche un bravo avvocato, tanto da diventare Presidente dell’Ordine della sezione cittadina. In gioventù gli toccò anche di condividere con altri migliaia di commilitoni la dura Campagna di Russia, dalla quale ebbe la fortuna di tornare sano e salvo per poter raccontare la propria esperienza. Vediamo dunque chi fu davvero, l’Avvocato Prisco.
Le origini, l’innamoramento dell’Inter e l’esperienza in Russia
Nato a Milano l’8 dicembre 1921 da padre avvocato e madre insegnante, Peppino Prisco s’innamora della beneamata tramite amici di famiglia. Un giorno si presentano a casa dei genitori con dei pasticcini. Il piccolo Peppino chiede il perché e loro rispondono “Per festeggiare la vittoria del derby dell’Inter”.
Non l’avrebbe più lasciata. Qualche anno dopo, infatti a 17 anni seguì la squadra in trasferta addirittura fino a Bari, nella partita decisiva per lo scudetto 1937-38. Allo scoppio della guerra viene arruolato nella Divisione Julia degli Alpini, che segue in Russia. Vi torna provato ma salvo. Negli anni successivi aderisce all’Associazione Alpini, partecipando puntualmente a ogni Adunata.
Gli studi, la professione di avvocato e l’ingresso nella società nerazzurra
Dopo la guerra, termina gli studi in Legge, diventando così avvocato come il padre. Nel contempo, non perde la passione per l’Inter, tanto che vi entra il 10 novembre 1949 fa il suo ingresso in quella che sarebbe stata la sua seconda casa. Divenuto vice-presidente dal 1963 fino alla morte, di fatto ha incarnato lui l’anima dell’interismo, passando diverse proprietà.
Ha iniziato con Moratti sr, vivendo appieno il ciclo della Grande Inter di Herrera, per poi passare alla proprietà Fraizzoli (scudetti 1970-71 e 1979-80). Anche con “il cuoco della Juventus” Pellegrini seguì le vicende che portarono allo scudetto dei record 1988-89. Infine, accolse nel 1995 un altro Moratti, Massimo, con il quale alzò al cielo la terza Coppa UEFA nel 1998 dopo quelle del ’91 e del ’94. Muore nella notte del 12 dicembre 2001, due giorni dopo aver festeggiato 80 anni.
Prisco e le sue frasi iconiche
Peppino Prisco è ricordato dai tifosi interisti ma non solo per la sua immagine di dirigente educato, colto, competente. Ma soprattutto, un grande senso dell’ironia, anche in momenti di difficoltà. Testimoni sono le iconiche frasi indirizzate in particolare con i rivali del Milan: Eccone alcune:
“Se stringo la mano a un milanista, me la lavo. Se la stringo ad uno juventino, mi conto le dita“.
“A Milano esistono due grandi squadre: l’Inter e la Primavera dell’Inter“.
“L’Inter nacque dalla scissione del Milan. Ecco la dimostrazione che si può fare qualcosa d’importante partendo dal nulla!“.
“Il Milan è andato in B due volte: la prima a pagamento, la seconda gratis“.
“Chi è peggio tra un milanista ed uno juventino? E’ una bella lotta, si va ai supplementari sicuro. Poi si passa ai rigori, poi a oltranza e lì non so dirvi“
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