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Perché Mario Draghi ha bocciato un’altra volta il Superbonus 110%

Mario Draghi boccia il Superbonus 110%: rischio di frode e ostacolo sui prezzi degli interventi

Mario Draghi boccia un’altra volta il Superbonus 110% nel suo intervento alla plenaria del Parlamento europeo.

«Questo governo è nato come governo ecologico. Fa del clima e della transizione digitale i suoi pilastri più importanti», ha sottolineato il premier italiano, giustificando, quindi, la scelta presa e contestata dal Movimento 5 stelle.

«Ma non siamo d’accordo su tutto. Sul Superbonus 110% non lo siamo, perché il costo di efficientamento è più che triplicato. Il prezzo degli investimenti per attuare le ristrutturazioni sono triplicati, perché toglie la trattativa sul prezzo» ha aggiunto Mario Draghi, sottolineando uno dei problemi principali del Superbonus, mettendo, quindi, alle strette i grillini.

«Il ministro dell’Ambiente è stato straordinario, ha fatto provvedimenti straordinari. Possiamo non essere d’accordo sul Superbonus 110% e non siamo d’accordo sulla validità di questo provvedimento. Cito un esempio: il costo di efficientamento è più che triplicato grazie ai provvedimenti del 110%, i prezzi degli investimenti necessari per le ristrutturazione sono più che triplicati perché il 110% di per sé toglie l’incentivo alla trattativa sul prezzo. Poi, le cose vanno avanti in Parlamento, il governo ha fatto quel che poteva e il nostro ministro è molto bravo» ha aggiunto il premier.

La truffa del Superbonus 110%

Il primo problema del Superbonus 110% è il rischio di frode.

«Intorno al Superbonus è stata organizzata la più grande truffa della storia della Repubblica» aveva, infatti, già sottolineato il Ministro dell’Economia e delle Finanze Daniele Franco. Il ministro aveva denunciato a febbraio le frodi legate al Superbonus. Organizzazioni criminali, avvocati, ma anche commercialisti avevano fatto sparire 4 miliardi e 400 milioni di euro dalle casse dello Stato e 2,3 miliardi di euro erano stati segnalati dall’Agenzia delle Entrate e dalla Guardia di Finanza.

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Lo scontro con il Movimento 5 stelle

La scelta del premier Mario Draghi ha allertato, però, il Movimento 5 stelle.

«Mario Draghi nel suo intervento a Strasburgo durante la plenaria del Parlamento europeo ha dichiarato di non essere d’accordo sul Superbonus; sinceramente lo avevamo già dedotto dai continui blocchi e dalle modifiche apportate alla misura nei mesi scorsi che di fatto hanno rischiato di renderla inutilizzabile» ha attaccato Riccardo Fraccaro, deputato del M5s.

«Vorrei ricordare al nostro presidente del consiglio che il Superbonus è espressione della volontà parlamentare di tutte le forze politiche, e per questo, anche se il suo giudizio personale è negativo, non può boicottare una misura che peraltro in più occasioni ha ricevuto lodi dalla stessa Unione Europea».

 

Editor: Vittoria Ferrari

 

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