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Putin scacco matto! Russia e Ucraina verso la pace

Russia Ucraina verso la pace? Putin aveva tentato la stessa strategia nel 2014 con la Crimea. Intanto segnali di una de-escaltion russa

Vladimir Putin in conferenza stampa con Olaf Scholz ha dichiarato: «La Russia non vuole la guerra, ed è pronta a proseguire il transito di gas attraverso l’Ucraina dopo il 2024. Se ci sarà una domanda di tali forniture da parte di acquirenti europei e sarà per noi redditizio e se il sistema di trasporto del gas ucraino funzionerà». Il Nord Stream 2 è pienamente operativo e porterà gas alla Germania.

L’Ucraina non è la Crimea: Putin sarà costretto a retrocedere

Putin aveva tentato di agire allo stesso modo con la Crimea nel 2014, ma non c’era stato questo interesse da parte dell’Occidente. Fu il primo evento del conflitto russo-ucraino. Joe Biden preoccupato in questi ultimi giorni ha ordinato il ritiro dei militari e invitato gli americani a rientrare e a lasciare l’Ucraina. Nel 2014 la Russia ha annesso al suo territorio la Crimea attraverso un’invasione di militari. Putin con questa azione di conquista ha ignorato il diritto internazionale, quello che oggi gli Stati Uniti in qualche modo rivendicano prendendo la difesa dell’Ucraina. Però, ai tempi l’attenzione dell’Occidente non era così alta come oggi. Pensiamo alle ultime parole di Biden nei confronti degli americani, alle iniziative di Nato e di tutti i Paesi europei compresa l’Italia.

I segnali di distensione: alcune truppe russe fanno marcia indietro e si ritirano. Russia Ucraina verso la pace?

Oggi alcune truppe delle forze russe schierate per esercitazioni militari nei pressi della frontiera ucraina stanno rientrando alle loro basi. Lo riferisce il ministero della Difesa di Mosca, citato dalla Tass. «Le unità dei distretti militari meridionali e occidentali, che hanno completato i loro compiti, hanno già iniziato a caricare i mezzi di trasporto ferroviari e terrestri e oggi inizieranno a rientrare alle proprie basi»  lo ha dichiarato in una nota il generale maggiore Igor Konashenkov, portavoce della Difesa russa.

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L’Ucraina e i Paesi occidentali hanno impedito l’escalation russa: è quanto ha detto il capo della diplomazia ucraina, Dmytro Kuleba, poco dopo l’annuncio a Mosca del ritiro delle truppe russe.

Russia Ucraina verso la pace: come potremmo muoverci per fermare Putin?

«Putin è duro, ma anche scaltro, però questa crisi è stata tutto tranne che scaltra. Non so come possa uscirne senza apparire debole, cioè l’ultima cosa che vuole. Ora però noi dobbiamo stare attenti a non cacciarci a nostra volta in un vicolo cieco. Esseri duri non basta, ma essere deboli è letale. Quindi dobbiamo restare fermi e uniti, dandogli il modo di salvare la faccia». Lo ha detto James Woosley in un’intervista a Repubblica. Il professore e direttore della Cia dal 1993 al 1995 spiega come potremmo difenderci dalla Russia: «Potremmo rinunciare all’entrata nella Nato, soprattutto se veniamo minacciati così, ricattati così e spinti in questa direzione». Dobbiamo, inoltre, ricordarci che i russi «sono specialisti dell’inganno dai tempi di Pietro Il Grande».

Cosa vuole, invece, Putin?

Il problema è che Putin vuole tre cose: la prima è il ritiro di tutti i soldati occidentali dai paesi entrati nella Nato nel 1997. La seconda è che l’annessione della Crimea venisse riconosciuta. E poi c’è il Donbass. Il presidente russo vorrebbe maggiore autonomia per questa regione. Ma il risultato è lo scontro con i nazionalisti ucraini. Ci si aspetta, però, di tutto da Putin per annettere il Donbass.

Putin teme l’ingresso dell’Ucraina nella Nato

La Russia e l’Ucraina condividono un confine di oltre 2mila chilometri, concentrati in una posizione molto strategica dal punto di vista geopolitico ed economico. Il problema ricade sul fatto che l’Ucraina è intenzionata ad entrare nella Nato, l’alleanza tra i Paesi dell’Europa e dell’America del Nord. Ma la Russia si è sempre opposta a questa possibilità.

Secondo Putin l’ingresso dell’Ucraina nell’Alleanza atlantica costituirebbe un punto di non ritorno. Il Cremlino vuole mantenere la propria sfera di influenza nell’area dei territori dell’Est Europa, dove dal 1997 sono diventati membri della Nato molti Paesi tra cui Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Slovenia e non solo.

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Dopo l’incontro con Macron dello scorso 7 febbraio, Putin aveva fatto un riferimento al proprio arsenale atomico, affermando: «Lo capite che se l’Ucraina entra nella Nato e tenta di riprendersi la Crimea, i Paesi europei saranno trascinati in guerra contro la Russia? Ovviamente i potenziali militari di Russia e Nato sono imparagonabili. Ma sappiamo che il nostro Paese è uno dei più dotati di armamenti nucleari. Non ci saranno vincitori. Voi europei sareste trascinati in una guerra contro la vostra volontà».

Russia – Ucraina: i motivi e i perché storici

Innanzitutto, per capire l’origine delle attuali tensioni bisogna ritornare al 1991, quando avveniva la dissoluzione dell’Unione Sovietica. In quel momento l’Ucraina ottenne la propria indipendenza, lasciando però una ferita aperta a Mosca, convinta di avere un “diritto storico” su quella che è da sempre considerata la “Piccola Russia“. Putin solo l’anno scorso definiva “un’unica nazione” la Russia e l’Ucraina.

Inoltre, nel 2014 il popolo ucraino arrivò a cacciare dal paese il presidente filorusso Viktor Yanukovich. In quell’occasione, venne instaurato un governo ad interim filoeuropeo non riconosciuto da Mosca. Oggi, infatti, le generazioni più giovani spingono sempre di più l’Ucraina verso l’Europa. Anche l’attuale presidente, Volodymyr Zelensky, eletto nel 2009, è molto vicino all’Occidente.

 

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