Mame Moda PFW, il risorgimento della moda. Dior
Moda

PFW, IL RISORGIMENTO DELLA MODA

Si conclude la PFW lasciandoci un punto di domanda: c’è ancora speranza per la moda?

Risorgimento, ossia rinascere, rifiorire. E, nel caso della PFW appena conclusa, ristabilire un equilibrio tra modernità e tradizione. Recuperare.

Parigi sventola la bandiera della moda in cima alla Tour Eiffel, luogo che ha accolto Anthony Vaccarello con lo show di Saint Laurent.

 

Mame Moda PFW, il risorgimento della moda. Valentino SS19
Due look della collezione Valentino SS19

Si ritorna alla Couture, al modellismo. Alla ricerca e allo studio. Sì, molto spesso ci siamo chiesti quale direzione stesse prendendo il settore con la reale paura che le logiche del mercato spingessero la creatività alla deriva.

Il consumismo ha difatti gettato ombre sulla moda. Le mini collezioni che si alternano a quelle di punta. Abbiamo gridato al miracolo del see-now-buy-now non rendendoci conto che produrre massivamente ha prodotto il risultato contrario con il rischio di perdere la poetica della moda.

La PFW ha reintrodotto l’idea di atelier dove si respira profumo di cotone e seta. Dove lo scandire del tempo non è segnato dalle lancette di un orologio ma dal rumore incessante delle macchine da cucire, delle paillettes e dei coralli che, gettati sul tavolo di lavoro, producono un tintinnio piacevole.

Ode agli stilisti francesi, forti di una tradizione severa. Ecco, il Risorgimento, appunto. I designer d’Oltralpe hanno compiuto un miracolo durante la settimana della moda parigina appena conclusa. Fosse anche per onorare il ricordo dei padri fondatori del prêt-à-porter come Charles-Frédéric Worth che, a metà del 1800, seppe arbitrare la moda parigina imponendo il suo stile.

L’imperatrice della moda francese, una tale Gabrielle Bonheur Chanel a suo tempo dichiarò: “Una moda che non raggiunge le strade non è moda“.

Questa frase merita uno spunto di riflessione. Molto spesso, negli ultimi giorni, ci siamo fossilizzati con il termine street o street-couture quasi a voler giustificare l’assenza di creatività sulle passerelle.

Perché ci hanno costretto a farlo.

Non esiste, in realtà, una street-couture perché la moda di strada esula da essere riccamente dettagliata, studiata, santificata.

Non può la piazza dettare legge nella moda. Al contrario, può solo essere un commediante dalle facili comparse. E non possiamo nemmeno credere che gli stilisti possano opinare, fino in fondo, che ci possa essere una correlazione tra le due parti.

Negli ultimi anni, invero, abbiamo assistito ad una sorta di resa nei confronti della creatività che nulla chiede se non essere nutrita.

La massa che oggi compone il fiore all’occhiello del mercato, ha obbligato il designer a fare un passo indietro, forse anche una dozzina. Hanno sperperato i sogni per far cassa, propinandoci uno stile meno ricercato e certamente più dozzinale.

Ma la PFW ci dice che c’è ancora speranza per la moda.

Mame Moda PFW, il risorgimento della moda. Scenografia Saint Laurent
La scenografia dello show Saint Laurent ai piedi della Torre Eiffel

Sono stati chiamati a raccolta tutti i grandi creativi con una missiva: ritornate alle origini. Tra gli italiani emigrati spiccano Maria Grazia Chiuri, la prima donna Dior che ha riletto l’heritage della storica griffe riportando alla luce l’aspetto fiero delle donne appartenute un tempo a monsieur Christian.

Pierpaolo Piccioli per Valentino ci ha resi partecipi di una rivoluzione estetica. Un’impresa che lo ha visto impegnato anche con la collezione autunno/inverno 2018-19 dove, al centro del progetto creativo c’era l’Alta Moda e l’arte. In questo show, incredibilmente emozionante, lo stilista italiano si è ispirato alle tele del pittore Paul Gauguin.

Ed è proprio sul significato di street-couture che Piccioli si sofferma: “Spesso si parla dell’abbigliamento di strada portato nell’haute couture. Per me vale il contrario: io mi sforzo di portare la couture nella strada, nell’abbigliamento di tutti i giorni“.

Anche solo per una stagione, Alessandro Michele porta il suo vintage-glam  – e Gucci – a Parigi, nel tempio della trasgressione, il Théâtre le Palace.

L’impianto scenografico a sostegno della moda

Scenografia dal lat. scaenographĭa, gr. σκηνογραϕία, comp. di σκηνή «scena» e -γραϕία «-grafia»]. – 1. Arte e tecnica di creare (cioè ideare, per lo più curandone o dirigendone anche la realizzazione) le scene per una rappresentazione teatrale, cinematografica o televisiva (Treccani.it).

Per i parigini il gioco è semplice. Il Louvre per Louis Vuitton, La Tour Eiffel per Saint Laurent e il Grand Palais per Chanel ma qui, il direttore, è Karl Lagerfeld e una semplice sala diventa una spiaggia paradisiaca con le onde che s’infrangono sulla battigia.

Sì, la Paris Fashion Week ha salvato la moda. Dio protegga Parigi!

 

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