Pierre Cardin fitting 1968
Moda

Pierre Cardin, un mito degli anni 50′ in mostra

Il grande rivoluzionario della moda, Pierre Cardin, in mostra a Brooklyn

1951. Pierre Cardin presenta la sua prima collezione composta da 50 cappotti e alcuni tailleur.

La mancanza di ingente capitale da investire lo costringea partire in sordina.

Ciononostante la linea suscita l’interesse di molti: il suo esordio stabilisce un contatto diretto con le sue clienti, stanche dei vigore estetico di Dior e Balenciaga.

Cardin, tuttavia, deve molto a monsieur Christian Dior avendo sviluppato la sua verve artistica nel suo atelier; non prima, però, di aver appreso le basi del mestiere ai servizi di un piccolo sarto di Saint Etienne e da Manby (a Vichy) durante l’occupazione nazista.

Lo stilista, nativo di Sant’Andrea di Barbarana, vanta anche una parentesi lavorativa in Paquin e Schiaparelli ma è l’incontro con Cocteau e Bérard a segnare la sua carriera.

Loro, infatti, lo spronano a lanciarsi nel mondo del teatro. Convinto dai suoi amici e insieme a Marcel Escoffier, apre una sartoria teatrale abbandonando, così, definitivamente Maison Dior.

Ma la moda lo richiama forte a sé.

Cardin rimane sempre fedele al suo motto:”Alta moda, fucina di idee“. Ha il fiuto per gli affari e la sua immagine colta ed elegante fa leva sulle sue donne che sono disposte a pagare anche 1 milione e 200 mila franchi per un vestito.

A tal proposito, sostiene: “Oggi mi vergognerei di pretendere un prezzo simile“.

Le sue sfilate sono sontuose. Riesce, con destrezza, a mescolare capi di eleganza sofisticata a look al limite del kitsch.

Fu tra i primi (o l’antesignano) a portare la minigonna in passerella ribaltando la tesi di Mary Quant e Courrèges che da tempo rivendicano l’invenzione.

Nel 1958 si pone sulla linea dell’avanguardia proponendo la prima collezione unisex.

L’intera biografia del sarto è consultabile sul Dizionario della Moda di MAM-e.it

La sua azione più rivoluzionaria è certamente la presentazione di una collezione prêt-à-porter prima ancora che fosse coniata l’espressione. Ciò accade nel 1959.

Per tale motivo, la Chambre Syndacale de la Haute Couture lo espelle dovendo, però, fare un passo indietro quando scopre che in America il ready-to-wear è da tempo una solida realtà.

Sono stato il primo socialista della moda“, dichiara.

Di fatti, il suo impero cresce grazie alla collaborazione con i grandi magazzini Printemps e ai contatti commerciali con Cina e Giappone.

Per tal motivo viene definito il creatore di moda con più licenze al mondo.

Pierre Cardin in mostra al Brooklyn Museum

Il 20 luglio, in concomitanza con il cinquantesimo anniversario dello sbarco sulla luna, lo stilista italiano (naturalizzato francese) va in mostra al Brooklyn Museum di New York (qui come arrivare).

Pierre Cardin: Future Fashion” svela l’estetica futurista di Pietro Costante Cardin.

Gli abiti geometrici, realizzati con materiali anticonvenzionali, pongono uno sguardo futuristico che s’appiglia con il rivoluzionario sbarco sulla luna.

In esposizione ci sarà l’intero contributo del sarto alla moda: 170 oggetti, accessori, abiti, fotografie e documenti d’archivio raccolti in settant’anni di carriera.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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