Pinocchio Begnini – Garrone: tutto sul film
Il 19 dicembre esce nelle sale italiane Pinocchio con Roberto Benigni e per la regia di Matteo Garrone, regista di talento già noto per film come Dogman e Gomorra. Garrone diceva da tempo di voler realizzare questo progetto.
Il cast
–Roberto Benigni: Mastro Geppetto
–Federico Ielapi: Pinocchio
–Gigi Proietti: Mangiafuoco
–Rocco Papaleo: il Gatto
–Massimo Ceccherini: la Volpe
–Alessio Di Domenicantonio: Lucignolo
–Davide Marotta: il Grillo Parlante
–Marine Vacth: la Fata Turchina
–Alida Baldari Calabria: la Fata Turchina bambina
–Paolo Graziosi: Mastro Ciliegia
–Maria Pia Timo: la Lumaca
La trama
Matteo Garrone offre una versione di Pinocchio molto fedele al romanzo di Carlo Collodi. Geppetto, in preda alla solitudine, decide un bel giorno di costruire un burattino che chiamerà Pinocchio. Pinocchio prende vita come per magia, e Geppetto non è più solo.
Il burattino è però molto indisciplinato, a scuola si annoia, ha voglia di avventure. Un giorno, durante uno spettacolo del burattinaio Mangiafuoco, Pinocchio sale sul palco e da qui cominciano una serie di incredibili avventure (o meglio, disavventure) che lo porteranno lontano da Geppetto. Pinocchio incontra molti personaggi sul suo cammino: lo scalmanato Lucignolo, i disonesti noti come il Gatto e la Volpe, la Fata Turchina e molti altri. Pinocchio finirà anche dentro la pancia di un mostro marino simile a un pescecane, ed è proprio in questo strano luogo che ritroverà suo padre.
L’impatto visivo e la cura per i dettagli
Nel film di Garrone uno degli aspetti più curati è proprio l’impatto visivo. Ogni sequenza, ogni personaggio e ogni ambientazione colpiscono l’occhio dello spettatore. Il mondo in cui si muove Pinocchio è un mondo vivo, c’è un’atmosfera a volte cupa ma vibrante allo stesso tempo. Incredibile è anche il lavoro che è stato fatto su protesi e maschere, basta guardare anche solo la faccia com’è stata trasformata la faccia di Federico Ielapi per ottenere un Pinocchio iper-realistico.
Una storia di povertà e cattiveria, ma anche di amore
Matteo Garrone è bravissimo nel rendere il mondo . Come nel romanzo di Collodi, Pinocchio si muove in un universo di estrema miseria. Anche Geppetto, povero e solo, costruisce il burattino proprio per sfuggire al senso di vuoto che c’è nella sua vita.
Ma non c’è solo povertà, bensì anche cattiveria. Quasi ogni personaggio incontrato dal protagonista è un truffatore e cerca in ogni modo di approfittarsi di . Tuttavia il film di Garrone vuole anche sottolineare l’importanza dell’amore in un mondo così povero e cattivo. L’ottima interpretazione di Benigni ci fa quasi commuovere: egli costruisce Pinocchio per solitudine e se ne innamora subito, ciò che vediamo sullo schermo è proprio l’amore sconfinato di un padre che nonostante le mille difficoltà cerca di crescere suo figlio nel miglior modo possibile.
Intervista a Garrone e Benigni: un film “popolare”
In un’intervista per Coming Soon, Garrone e Benigni hanno definito Pinocchio un film per grandi e piccini, insomma un film per tutti. Garrone ha infatti definito il suo Pinocchio un film “popolare”, dove i bambini possono divertirsi, mentre gli adulti possono provare a tornare bambini. Il regista ha poi detto che il suo film, come il testo originale, parla dei vizi e dei difetti che sono allo stesso tempo italiani ma anche universali.
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