Nicola Pisano
Dizionario Arte

Pisano, Nicola scultore e architetto italiano

Nicola Pisano

Nicola e Giovanni  Pisano (Pisa 1245/50-Siena 1314/19). Scultori e architetti italiani, padre e figlio.
Furono i più grandi scultori del periodo. Rappresentano l’inizio della tradizione della scultura italiana come Giotto rappresenta l’inizio della tradizione pittorica. Spesso lavorarono insieme, ma i loro stili sono diversi.
Nicola veniva dalla Puglia, dove l’imperatore Federico II (?-1250) aveva promosso una rinascita dell’interesse per l’arte antica.

La prima opera nota di Nicola Pisano

La prima opera nota, il pulpito nel battistero di Pisa (datato 1260 secondo il calendario pisano, cioè 1259), mostra la brillante adozione di forme antiche in un nuovo contesto.
Trasformò un Dioniso in Simeone alla Presentazione di Cristo al Tempio, un Ercole nudo nella personificazione della Fortezza Cristiana e una Fedra nella Vergine Maria. Invece di seguire la consuetudine *romanica di separare gli episodi in riquadri disposti in file, realizzò delle immagini ad altorilievo unite su ognuno dei cinque lati decorati del pulpito esagonale, modellandole con grande potenza e con effetto drammatico.
Diverse figure sono direttamente ispirate ad antichi sarcofagi che Nicola vide nel camposanto di Pisa, ma rappresentano molto di più di un prestito. Nicola infatti fece di loro il veicolo per esprimere l’immensa varietà del sentimento umano.

Al pulpito di Pisa fece seguito

Al pulpito di Pisa fece seguito un’opera simile ma molto più complessa per la cattedrale di Siena (1265-68). L’incisione è più profonda, i contrasti tra luce e ombra accentuati, i rilievi riempiti più densamente e pieni di movimento.
Da allora Nicola ebbe una grande bottega. Tra i suoi assistenti ci furono il figlio Giovanni e Arnolfo di Cambio. Il suo ultimo progetto monumentale fu la grande fontana nella piazza del Comune di Perugia, che lui e Giovanni completarono nel 1278. Le dozzine di rilievi sono un tipico miscuglio medievale -scene bibliche, animali araldici, personificazioni di stagioni, luoghi e dignitari locali -ma la forza e la spontaneità della scultura esprime una libertà e una naturalezza nuove.
Nicola morì non più tardi del 1284.

Tra la fontana di Perugia, Giovanni

Tra la fontana di Perugia e questa data, Giovanni, da solo o in collaborazione con il padre, aveva realizzato alcune sculture per l’esterno del battistero di Pisa (ora nel Museo Nazionale). Era la prima volta in Toscana che una serie di statue monumentali veniva incorporata in un complesso architettonico. Giovanni sviluppò ulteriormente questa tendenza a Siena, dove dal 1284 progettò la facciata della cattedrale e curò gran parte della decorazione scultorea (alcune delle statue sono state trasferite al museo della cattedrale e un magnifico frammento -la parte superiore della scultura del profeta Haggai -si trova presso il Victoria & Albert Museum, Londra). Si tratta della facciata più riccamente decorata tra tutte le grandi cattedrali gotiche italiane e il complesso scultoreo possiede una tremenda energia e grande vitalità.

Le ultime due grandi opere

Le ultime due grandi opere di Giovanni furono i pulpiti per Sant’Andrea, Pistoia (1300-1301) e per la cattedrale di Pisa (1302-10). Questi prendono a modello quelli realizzati dal padre, ma risultano più eleganti nello stile (mostrando influenze del gotico francese) e più ricchi emotivamente. Danneggiato dall’incendio del 1599, il pulpito di Pisa venne successivamente smontato e riassemblato, ma alcune parti andarono disperse; diversi musei, tra cui il Metropolitan Museum, New York, possiedono frammenti che si dice provengano da questo pulpito. Giovanni realizzò anche un certo numero di statue a se stanti, la più famosa delle quali è la Madonna con bambino per l’altare della Cappella degli Scrovegni a Padova (1305 ca). La sua grandiosità e umanità suggeriscono una stretta relazione con Giotto, a cui si devono i famosi affreschi che la circondano

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