Dizionario Arte

placchetta

Tipo di piccolo rilievo decorativo in metallo (di solito in bronzo o in piombo, a volte in argento) eseguito in copie multiple. Le placchette ebbero origine in Italia negli anni Quaranta del XV secolo, vi prosperarono per circa un secolo e furono popolari in Francia, Germania e Olanda nel XVII secolo. Venivano quasi sempre realizzate con il procedimento a cera perduta e nuove versioni potevano essere prodotte dal calco di cera di una placchetta esistente; alterando la cera, si otteneva una nuova ‘situazione’. Un numero esiguo venne prodotto come monete. Dopo la colata, le placchette migliori venivano cesellate e incise, per poi essere rifinite con una patina o una doratura. Venivano usate per decorare oggetti quali else di spade, calamai o scrigni; le più piccole servivano da bottoni. Poiché erano facilmente trasportabili contribuirono a diffondere il gusto *rinascimentale -come le incisioni di cui erano la controparte tridimensionale. Le placchette di Flötner, per esempio, contribuirono a diffondere i suoi disegni tra gli artisti tedeschi. Donatello è il più grande artista legato a quest’arte (ci sono diverse placchette sue o attribuite a lui), ma la maggior parte degli esemplari sono anonimi.

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