Plautilla Bricci, chi è la protagonista della nuova mostra romana
Chi è Plautilla Bricci, a Roma la prima personale dell’artista troppo spesso ignorata
Artemisia Gentileschi, Berthe Morisot, Mary Cassatt, sono solo alcuni dei nomi di grandi artiste che hanno messo loro stesse nel loro lavoro e si sono fatte largo in un universo androcentirco. Figure spesso taciute, che rimangono nei meandri della storia dell’arte, non citate dai manuali scolastici e riscoperte solo da una nicchia di appassionati. La protagonista della nuova mostra alla Galleria Corsini è una di loro. Plautilla Bricci, pittrice e prima architetta della storia occidentale; scopriamo insieme la vita e le opere dell’artista romana.
Chi è Plautilla Bricci?
Plautilla Bricci nasce a Roma, nell’agosto 1616. Figlia d’arte, il padre la indirizzò ben presto alla carriera di pittrice e architetta; della sua vita sappiamo ben poco, ma è quasi certo che sia stata la prima (e probabilmente l’unica) donna occidentale ad aver realizzato opere architettoniche. Nonostante l’iniziale scelta del padre di indirizzarla verso il genere devozionale, l’abate Elpidio Benedetti decise di offrirle la possibilità di affermarsi come architetta e pittrice pubblica. Le commissionò quindi quella che sarebbe diventata la Villa del Vascello, nei pressi del Gianicolo, e la cappella di San Luigi nella chiesa di San Luigi dei Francesi.
Entrò a far parte della prestigiosa Accademia di San Luca, ma non è chiaro come sì approcciò tecnicamente all’architettura. Il Seicento vede comunque nella capitale uno dei più grandi maestri di sempre, Gian Lorenzo Bernini, e molti dei grandi architetti dell’epoca, è probabile quindi che Plautilla abbia conosciuto i segreti del mestiere da autodidatta.
La villa del vascello, all’origine Villa Benedetta, fu così detta perchè l’edificio somigliava ad “un vascello sopra uno scoglio”. Essa rimase una delle opere emblematiche del quartiere fino al 1849, quando venne distrutta dalle cannonate dell’esercito francese.
Plautilla Bricci e la pittura.
La consacrazione della Bricci nel campo della pittura giunse negli anni Sessanta del Seicento. L’artista ricevette due importanti incarichi per il complesso del Laterano. Prima una vasta lunetta realizzata a tempera, oggi in Vaticano, in seguito le perdute tele con i santi Francesco e Domenico.
Nella Presentazione del Sacro Cuore di Gesù all’Eterno Padre, databile tra il 1669 e il 1674, l’artista riferì a sé l’invenzione e l’esecuzione dell’immagine. “Invenit et pinxit” recita infatti l’orgogliosa firma di “Plautilla Briccia Romana”. Essa è posta sotto la gamba dell’angelo che regge il globo, analoga a quella da lei inserita sulla base della pala di San Luigi dei Francesi. Il volto di quell’angelo rivolto verso l’osservatore, probabilmente studiato dal vero, costituisce una delle figure più intense della sua pittura.
Plautilla Bricci, oggi risoperta tra libri e mostre.
Donna libera e signora romana, la figura di Plautilla è stata recentemente portata all’attenzione del grande pubblico dal bestseller di Melania Mazzucco, L’Architettrice, pubblicato per Einaudi in ottobre.
Inoltre la Galleria Corsini di Roma darà vita alla prima personale dell’artista, a cura di Yuri Primarosa, visitabile dal 5 novembre 2021 al 19 aprile 2022. La mostra, dal titolo Una rivoluzione silenziosa, riunisce per la prima volta l’intera produzione grafica e pittorica dell’artista, ponendo l’accento sull’importanza che ha avuto la donna nella storia dell’arte. La scoperta di documenti inediti sulla vita di Plautilla e l’identificazione di nuove opere consentono di fare nuova luce su questa affascinante figura di artista, unico architetto donna dell’Europa preindustriale. Inoltre saranno esposti per la prima volta i suoi progetti architettonici conservati presso l’Archivio di Stato di Roma.
Per ulteriori informazioni riguardo la mostra dedicata a Plautilla Bricci consigliamo di visitare il sito ufficiale della Galleria.
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