Pomodoro, Gio
Scultore italiano. Fratello di Arnaldo, ne condivide l’iniziale formazione nel campo del disegno e dell’oreficeria. Trasferitosi anch’egli a Milano nel 1954, dall’anno successivo partecipa attivamente alla rivista Il gesto ed entra in contatto, assieme al fratello, con artisti quali Dorazio, Turcato, Novelli, Perilli, Fontana, fino ad aderire al gruppo Continuità. Dopo l’esperienza maturata nell’ambito della cultura informale e la ricerca relativa al segno-gesto automatico, comincia ad approfondire un’indagine legata all’organizzazione razionale dei segni, come dimostrano, alla fine degli anni Cinquanta, i rilievi di Fluidità contrapposte o le prime superfici in tensione. Intorno alla metà degli anni Sessanta si orienta verso un sempre maggior rigore formale e avvia i primi studi attorno alle strutture portanti; realizza sculture astratte di dimensioni monumentali in marmo e in pietra, nelle quali oppone ai massicci volumi aperture che consentono un particolare rapporto con l’ambiente circostante e che si prestano a giochi di luce. Negli anni Settanta lavora a nuovi cicli di opere (Archi, Sole produttore, 1972) e nel 1977, in collaborazione con gli abitanti di Ales, realizza il Piano d’uso collettivo, grande opera pubblica dedicata ad Antonio Gramsci; due anni dopo, la città di Francoforte gli commissiona una piazza-fontana da dedicare a Goethe. Nel 1982 lavora a Spirale ’82, per l’aeroporto Malpensa di Milano e a Sole-Luna-Albero, collocata poi in piazza Ramazzotti a Monza. Negli anni Novanta realizza ancora Spirale per Galileo Galilei a Padova, e Sole per Galileo Galilei, a Firenze (1997). Del 2002, anno della sua morte, è Vela, enorme scultura dedicata a Carlo Bo, a Sestri Levante. Come il fratello Arnaldo si è cimentato anche in scenografie teatrali.
Nascita: Orciano di Pesaro 11279; Morte: Milano 37611
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