La Procura chiede il carcere per Chiara Petrolini: la 22enne ora è agli arresti domiciliari
La Procura di Parma ha chiesto il carcere per Chiara Petrolini. La 22enne ritenuta colpevole dell’omicidio e dell’occultamento di cadavere dei due neonati rinvenuti nel giardino di Vignale di Traversetolo è al momento agli arresti domiciliari.
Possibile svolta nel caso ormai noto dei neonati sepolti. Dopo che lo scorso 19 settembre il Gip di Parma aveva stabilito la misura degli arresti domiciliari per Chiara Petrolini, ecco che a distanza di poco più di 10 giorni è la Procura del Comune emiliano a presentare appello e domandare per la giovane addirittura il carcere.
La contesa tra i due enti giudiziari verterebbe sulle modalità con cui indicare il seppellimento del secondo neonato. Opinione del Gip propende per l’occultamento di cadavere, accusa attualmente mossa a Chiara, mentre punto di vista della Procura è che si tratti piuttosto di soppressione di cadavere. I prossimi giorni ed eventuali novità dalle indagini potrebbero risultare fondamentali in tal senso.
La Procura di Parma chiede il carcere per Chiara Petrolini: il nodo è il seppellimento del secondo neonato
Dagli arresti domiciliari alla custodia cautelare in carcere. Questo è quanto chiede la Procura di Parma, nei panni del pm Roberto D’Avino, per la 22enne Chiara Petrolini. La giovane, ricordiamo, è accusata dell’omicidio e dell’occultamento di cadavere di due neonati, da lei stessa dati alla luce nel Comune emiliano di Vignale di Traversetolo.
Proprio intorno al secondo capo d’accusa, quello dell’occultamento dei corpicini dei due piccoli, verterebbe la diversa opinione di Gip e Procura. Quest’ultima aveva già richiesto la soppressione di cadavere, e invocato il carcere per la giovane.
Di diverso parere il Gip che lo scorso 19 settembre 2024 aveva confermato l’accusa di occultamento e stabilito gli arresti domiciliari per Chiara Petrolini. La ragazza tutt’oggi, a circa 10 giorni dal provvedimento, si trova isolata, in compagnia soltanto di genitori e fratello.
La stessa Procura ha presentato appello contro l’ordinanza del Gip, e domandato una revisione delle accuse mosse contro la Petrolini al Tribunale del riesame di Bologna. Nel caso in cui il reato di occultamento di cadavere venisse mutato soppressione di cadavere, ritenuto più grave del primo, l’ipotesi dell’incarceramento per Chiara potrebbe concretizzarsi.
Restano ovviamente in piedi tutti gli altri reati al momento indicati come commessi dalla giovane di Traversetolo: dall’omicidio volontario aggravato del 7 agosto 2024, alla soppressione/occultamento di cadavere aggravato dello stesso giorno, passando per la soppressione di cadavere aggravato del 12 maggio 2023, data ritenuta quella di morte del primo bambino disseppellito.
Qualche valutazione più approfondita potrebbe arrivare dopo i risultati degli esami autoptici e scientifici che in questi giorni le forze dell’ordine stanno eseguendo sul cadavere del secondo bimbo. I riscontri in tal senso potrebbero delineare un quadro più chiaro circa la causa della morte.
Chiara Petrolini, dai domiciliari al carcere? Le note di Gip e Procura di Parma in merito al caso dei neonati sepolti
Passaggio dagli arresti domiciliari, ai quali è costretta dallo scorso 19 settembre, al carcere. Questo è quanto chiede la Procura di Parma per Chiara Petrolini, ritenuta responsabile dell’omicidio dei due neonati i cui cadaveri sono stati rinvenuti nel giardino di casa della stessa giovane, a Vignale di Traversetolo.
Custodia cautelare in carcere respinta dal Gip che ha stabilito i domiciliari “con divieto di comunicare con persone diverse da coloro che coabitano con l’indagata”. Nella stessa nota ufficiale con cui il Giudice per le indagini preliminari aveva definito il quadro del caso compariva le ragioni di tale decisione. Eccole:
si trattava della prima esperienza detentiva
controllo che avrebbero esercitato i familiari conviventi
Aspetti che avrebbero convinto dell’assoluta sufficienza dei domiciliari per la giovane Chiara. Lo stesso giudice aveva altresì dichiarato in riferimento alla Petrolini “che non si è pentita e mente ancora”, e che “ha dimostrato disprezzo per la vita umana”. In tal senso ecco dunque la posizione diametralmente opposta tenuta e difesa da parte della Procura.
Quest’ultima ha fatto leva nel proprio appello sul fatto che il seppellimento del neonato rinvenuto il 9 agosto scorso, era nelle intenzioni della baby-sitter di Vignale un atto definitivo e volto a non essere mai scoperto. A ciò il procuratore aggiunge che risulta fuori luogo affidare la cura e la gestione dei domiciliari di Chiara a quegli stessi genitori che non si erano minimamente accorti della condizione della figlia poco più che ventenne.
Valutazioni più precise e strumenti atti a stabilire con maggior chiarezza quanto accaduto e come procedere di conseguenza potranno aversi in seguito alla conclusione degli esami cadaverici che in queste ore gli scienziati stanno operando sul corpicino del secondo neonato rinvenuto.
Conclusione: la Procura di Parma chiede il carcere per Chiara Petrolini: la 22enne ora è agli arresti domiciliari, ma nuovi sviluppi nelle indagini potrebbero cambiare le cose
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